CRONACA

Elezioni, il deposito dei simboli, la corsa per arrivare primi sulla scheda

Al via il deposito al Viminale, per ora circa una ventina

I primi 10 simboli sono stati depositati e affissi nella bacheca del ministero dell’Interno, per la corsa elettorale del 25 settembre.

Ai primi sei posti: Il Partito liberale Italiano, Il Maie (Movimento associativo italiani all’estero), e il Sacro Romano Impero cattolico “e pacifista”.

E ancora: La liga Veneta – lista a sostegno del presidente Zaia -; Movimento politico libertas (Mpl); il ‘Partito Unione nazionale italiana’.

Al settimo posto, il terzo polo con i simboli di Azione e Italia Viva con il nome del leader Calenda e del gruppo europeo renew europe, seguito all’ottavo posto, dal contrassegno ‘Noi di centro – europeisti’ di Clemente Mastella, mentre al nono Lega – Salvini Premier.

Al decimo troviamo quello dall’ex sindaco di Messina, Cateno De Luca, candidato alla presidenza della Regione Siciliana. Il simbolo ‘De Luca sindaco d’Italia – Sud chiama nord ‘ è simile a quello presentato dall’eurodeputato, ex M5s, Dino Giarrusso.

E’ iniziata la ‘fila’ al Viminale per poter depositare i contrassegni dei partiti e dei movimenti. Una vigilia di Ferragosto inedita per i partiti che fino a domenica 14 alle 16 dovranno ‘lottare’ per il posto sulla scheda elettorale, lo stesso dell’ordine di deposito.

Sul portale Eligendo, le Istruzioni per la presentazione e ammissioni delle candidature: un dossier di oltre 300 pagine in cui vengono illustrate le regole a cui attenersi.

Il contrassegno di lista deve essere consegnato a mano su supporto digitale o in “triplice esemplare” in forma cartacea.

E’ vietato presentare simboli “che riproducono immagini o soggetti religiosi”. Ai partiti che non abbiano un simbolo tradizionale e ai gruppi politici è vietato presentare “contrassegni identici o confondibili con quelli che riproducono simboli utilizzati tradizionalmente da altri partiti”.

Poi il divieto di presentare contrassegni che fanno riferimento a ideologie di stampo fascista o nazista.

Oltre al simbolo – entro lo stesso periodo di tempo – dovrà essere consegnato anche lo statuto o, in mancanza dell’iscrizione al registro, una dichiarazione “in cui vengono indicati gli elementi minimi di trasparenza del medesimo partito o gruppo politico”.

I partiti dovranno anche depositare una eventuale dichiarazione di collegamento in una coalizione di liste ed il programma elettorale, indicando il capo della forza politica ed entro il 14/o giorno dalla data delle elezioni pubblicare, sul proprio sito, il curriculum vitae fornito dai propri candidati e il relativo certificato rilasciato dal casellario giudiziale.

Invece per i simboli regolari, scaduto il termine, il Ministero entro 48 ore restituisce “al domicilio eletto in Roma del depositante, un esemplare del contrassegno con l’attestazione dell’avvenuto deposito e della sua regolarità”. Per quelli non regolari, il Viminale invita il “depositante” a sostituirlo entro altre 48 ore “dalla notifica del relativo avviso” con la possibilità di presentarne “uno che non riproduca in alcun modo gli elementi ritenuti in contrasto con le disposizioni di legge”. Contro le conclusioni del Viminale è possibile fare opposizione – entro 48 ore dalla decisione – all’Ufficio centrale nazionale costituito presso la Corte di Cassazione.

Il termine scade dunque il 18 agosto. Il passo successivo sarà quindi la definizione e il deposito delle liste, che potrà avvenire tra le 8 del 20 agosto e le 20 del 21 agosto presso le cancellerie delle Corti di appello. 

ANSA

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