CRONACA

Ucraina: “I russi hanno usato bombe al fosforo”. Biden: “Armi chimiche minaccia reale”

La Polonia espelle 45 diplomatici russi. Mosca: 'Risponderemo'

“La Russia ha usato bombe al fosforo bianco a Hostomel e Irpin”.

Lo ha detto il sindaco di Irpin Oleksandr Markushin, citato da The Kyiv Independent.

“Le forze russe hanno preso di mira le città satellite di Kiev con bombe al fosforo la notte del 22 marzo – ha affermato Markushin – L’uso di tali armi contro i civili è vietato dalle Convenzioni di Ginevra”.

Il vice capo della polizia di Kiev dal canto suo ha diffuso un video accusando la Russia di avere usato munizioni al fosforo contro la città di Kramatorsk, nell’est del Paese, riferisce The Independent.

L’uso di armi chimiche da parte della Russia è una minaccia reale: lo ha detto il presidente americano Joe Biden prima di partire per il suo viaggio in Europa.

La Polonia sta espellendo “45 spie russe che si fingono diplomatici”, ha annunciato il ministro dell’Interno polacco Mariusz Kaminski. “In modo assolutamente coerente e determinato, stiamo smantellando la rete dei servizi speciali russi nel nostro paese”, ha detto su Twitter.

L’ambasciatore della Russia in Polonia, Sergei Andreev, parlando ai giornalisti mentre lasciava il ministero degli esteri polacco, ha confermato le espulsioni, dicendo che le persone coinvolte dovrebbero lasciare la Polonia entro cinque giorni. Ha detto che le accuse di spionaggio sono “infondate”, e ha annunciato che la Russia si riserva il diritto di prendere misure di ritorsione.

Le relazioni diplomatiche tra Varsavia e Mosca non sono state interrotte, ha aggiunto il diplomatico: “Le ambasciate rimangono, gli ambasciatori rimangono”

Kiev chiede all’Occidente di inviare all’Ucraina “armi offensive” come “mezzo di deterrenza” contro Mosca.

E’ l’appello lanciato da Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente ucraino Zelensky, alla vigilia del vertice straordinario dei leader della Nato a Bruxelles in cui Zelensky parlerà in videoconferenza.

“Le nostre forze armate e i nostri cittadini resistono con un coraggio sovrumano, ma non possiamo vincere una guerra senza armi offensive, senza missili a medio raggio, che possono essere un mezzo di deterrenza”, ha affermato Yermak in un video su Telegram, citando anche sistemi di difesa aerea e caccia.

“La città è chiaramente sotto il controllo dell’esercito ucraino, Mykolaiv al momento è relativamente sicura. Ci sono stati dei bombardamenti. Le truppe russe sono a 40 chilometri da qui, hanno preso dei villaggi nei dintorni della città. L’esercito ucraino sta cercando di allontanarle il più possibile”.

Lo ha spiegato, contattato dall’ANSA, il portavoce delle truppe anfibie d’assalto ucraine Yaroslav Chepurnoy. “Non crediamo che i russi attaccano dal mare, perché sono piuttosto lontani, per ora. Gli attacchi potrebbero aumentare ma per ora tutto è sotto controllo. del sistema di difesa anti-aereo”, ha aggiunto.

Truppe russe e della repubblica separatista del Donbass sono penetrate nella zona urbana di Mariupol dove, secondo fonti del Pentagono, “gli ucraini stanno lottando molto duramente per non far cadere la città”.

Il presidente ucraino Zelensky chiede il rilascio di un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti “sequestrati” dai russi a 15 km dal centro urbano, impedendo l’evacuazione dei civili. Hrw descrive la città come “un gelido paesaggio infernale, ricoperto di cadaveri e di edifici distrutti”.

Zelensky rinnova il suo appello affinché la Russia consenta corridoi umanitari sicuri. Kiev annuncia accordi oggi per 9 di questi corridoi, ma non per Mariupol.

Bombardato nella notte un ponte a Chernihiv, a 130 chilometri da Kiev, ritenuto cruciale per portare aiuti umanitari ed evacuare i civili. Lo riferisce The Kyiv Independent. Il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko ha riportato la notizia sul suo account Telegram questa mattina, citando la conferma del capo dell’amministrazione statale regionale di Chernihiv, Vyacheslav Chaus.

Nove corridoi umanitari sono stati concordati per oggi in Ucraina, ma non per uscire da Mariupol. Lo afferma la vice primo ministro dell’Ucraina, Iryna Vereshchuk, citata da diversi media internazionali, sostenendo che non c’è accordo con la Russia per stabilire un corridoio sicuro dal cuore di Mariupol.

Le forze russe hanno sequestrato un convoglio umanitario di 11 autobus vuoti diretto a Mariupol per trarre in salvo gli ucraini in fuga dalla città, facendo “prigionieri” gli autisti dei mezzi e diversi operatori dei servizi di emergenza: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky denuncia la manovra di Mosca poche ore dopo il suo discorso al Parlamento italiano e assicura che Kiev sta “facendo di tutto per liberare la nostra gente”.

Centomila persone – denuncia il presidente ucraino – sono rimaste intrappolate nella città in rovina di Mariupol, affrontando la fame sotto “costanti” bombardamenti russi”.

Zelensky ha rinnovato i suoi appelli affinché la Russia consenta corridoi umanitari sicuri, e ha detto che i civili stanno affrontando “condizioni disumane” in un assedio totale: senza cibo, né acqua, né medicine”. Più di 7.000 persone sono fuggite dalla città nelle ultime 24 ore, ha detto.

Al 28/mo giorno dell’invasione russa in Ucraina, sono stati uccisi 121 bambini e altri 167 sono rimasti feriti.

Lo ha riferito l’ufficio del procuratore generale ucraino sulla sua pagina Facebook, citato dall’Agenzia Unian.

I bombardamenti hanno colpito 548 strutture educative, 72 delle quali sono state completamente distrutte, ha detto. “Le scuole bombardate sono più di 220 scuole, 155 gli asili nido. La situazione peggiore è nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Mykolaiv, Sumy, Kyiv, Kherson, Chernihiv e a Kiev. Colpiti dalle bombe russe anche scuole di medicina, arti, impianti sportivi, biblioteche “, ha detto la procura.

L’ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk, intervistato da Sky Tg24, ha detto dichiarato di “apprezzare tantissimo il ruolo della Santa Sede, le parole del Papa sull’Ucraina.

Noi faremo il possibile per organizzare la visita di Papa Francesco a Kiev ma non tutto dipende da noi, bisogna organizzare la sicurezza, noi faremo il possibile”. aggiungendo che prima bisognerebbe raggiungere un cessate il fuoco per poter garantire la sicurezza del pontefice.

ANSA

 

Pulsante per tornare all'inizio