MUSICA

Stash, una nuova ripartenza per The Kolors

L’entusiasmo è quello di chi è appena diventato papà, di chi ha cambiato prospettive e priorità. “Basta un sorriso di Grace, la mia bambina che non ha ancora due mesi, per aggiustare tutto, per farmi stare bene”.

E per dare a Stash, il frontman dei The Kolors, “una spinta forte, un’energia nuova che sento e che metto nella musica”.

Per ripartire – dopo lo stop professionale, ma anche emotivo dell’ultimo anno causa pandemia – con Mal di Gola, in uscita il 29 gennaio per Island Records.

Il singolo, il primo che anticipa un album che verrà “nei prossimi mesi o l’anno prossimo, vedremo” e scritto da Stash insieme a Davide Simonetta, Simone Cremonini, Alessandro Raina, si muove tra le atmosfere anni Ottanta, cui hanno dato nuova vita recentemente anche The Weeknd e Dua Lipa (“ma noi abbiamo cominciato prima”, scherza Stash), e citazioni di Vasco.

“Sono anni che non abbiamo vissuto, ma in cui io, e miei due compagni di band, Alex e Daniele, ci ritroviamo perfettamente – dice ancora il frontman della band napoletana che in meno di 5 anni, dopo la vittoria ad Amici nel 2015, ha conquistato sette tra dischi di Platino e oro -.

Non solo ci piace poter lavorare in analogico e con strumenti dell’epoca, ma per noi è uno stimolo continuo riferirci a quel periodo, che è stato di ribellione e affermazione dei giovani. Il concetto degli Eighties non è valido solo per quelli che li hanno vissuti, ma anche per chi li ha studiati e voleva diventare come i Cure o David Bowie.

Anche visivamente ed esteticamente ho scelto quel decennio come riferimento artistico per ‘colorare’ la mia vita oggi”.

Un cerchio che si chiude “o un loop infinito” con la prima canzone pubblicata giusto dieci anni fa, I Don’t Give A Funk, “dove raccontavamo luci al neon e fluo, ma senza la consapevolezza della nostra identità. A pensarci ora dà maggiore coerenza al nostro lavoro”.

In Mal di Gola c’è anche un po’ di Vasco Rossi. “Una citazione diretta nel testo con Siamo Solo Noi e una indiretta subito dopo la chitarra che rimanda a una Canzone per te”.

“I Kolors ripartono da qui – racconta Antonio Stash Fiordispino -, Mal di Gola è allo stesso tempo una pietra miliare nel nostro percorso iniziato con Pensare male del 2019 (nuovo team, nuova etichetta, nuovi stimoli), ma allo stesso tempo un nuovo inizio, che non sappiamo dove ci porterà e non vogliamo saperlo, sarebbe triste.

Se un anno fa qualcuno mi avesse detto che non avrei suonato per un anno, che avrei avuto una figlia, lo avrei preso per pazzo.

E invece… L’ignoto ci riserva sorprese inaspettate”. Come quella di aver abbandonato l’inglese e scrivere, e cantare, in italiano. “All’inizio non riconoscevo la mia identità vocale nei pezzi in italiano.

La svolta è stata quando ai tempi di Assenzio (nel 2016, in duetto con Fedez e J-Ax, ndr) una signora al supermercato mi ringraziò perché finalmente poteva cantare tutte le parole.

Lì ho capito il senso di cantare in italiano per un pubblico italiano che potesse così riconoscersi in ciò che cantavo”. La produzione dei brani, però, spiega il cantante, rimane ancora in inglese, “per ritmicità e sonorità”.

Impossibile non parlare anche di Sanremo, nei giorni delle polemiche intorno alla manifestazione che la Rai ha confermato dal 2 al 6 marzo. “E’ giusto che il festival si faccia, è uno dei pochi veri eventi che abbiamo in Italia. Ma non vorrei essere nei panni di chi deve decidere”.

 

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