CRONACA

Nuovo Dpcm, stretta su negozi e «zone rosse». Convocato d’urgenza il Cts. Sul lockdown si decide l’8 novembre

Il governo valuta la «zona rossa» nell’area metropolitana di Milano in vista del 2 novembre

Il governo ha convocato sabato un Comitato tecnico scientifico d’urgenza per le 18. L’idea dell’esecutivo è quella di resistere una settimana per provare a scongiurare il lockdown totale con chiusure mirate di città, aree metropolitane o attività.

Nelle riunioni lo ha ripetuto più volte: «Abbiamo introdotto misure restrittive il 25 ottobre, adesso dobbiamo aspettare gli effetti almeno per quindici giorni».

E dunque il nuovo Dpcm arriverà entro l’8 novembre, probabilmente già lunedì 2.

Le terapie intensive — che sono l’indicatore primario dell’andamento dell’epidemia — continuano a reggere, anche se sono in sofferenza in alcune Regioni. Per questo il ministro della Salute Roberto Speranza e quello degli Affari Regionali Francesco Boccia lavorano con la protezione civile per favorire un alleggerimento con la possibilità di trasferire i pazienti anche in altre Regioni.

Il rischio del lockdown totale

È la misura che il governo vuole scongiurare, soprattutto per i timori legati all’economia, ma anche alla tenuta del tessuto sociale. La decisione sarà comunque presa a ridosso dell’8 novembre, 15 giorni dopo la scelta di chiudere bar e ristoranti alle 18 e limitare gli spostamenti delle persone.

Milano «zona rossa», si decide lunedì

La scelta sarà fatta lunedì dopo l’incontro del governatore Attilio Fontana con i sindaci della Lombardia. Esclusa la possibilità di mandare in lockdown soltanto Milano, il provvedimento sarebbe allargato all’area metropolitana e ad altre zone dove il numero di contagiati continua ad aumentare. Il presidente della Lombardia insiste con il governo di voler attendere gli effetti delle misure che erano state prese prima del Dpcm del governo.

Le 5 Regioni a rischio

Altri provvedimenti di chiusura riguarderanno le 5 Regioni dove l’indice di trasmissione Rt è andato oltre l’1,5. Oltre alla Lombardia, nella lista ci sono Campania, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano. Ma altre zone sono «sotto osservazione».

Limiti agli orari dei negozi e centri commerciali

I negozi potrebbero subire forti limitazioni negli orari di apertura e per i centri commerciali potrebbe scattare la chiusura, in alcuni casi soltanto nel fine settimana. Nelle zone che già si trovano nello Scenario 4 – il più grave – rispetto alle situazioni di rischio delineate dall’Istituto superiore di sanità potrebbero essere chiuse anche altre attività ritenute «non essenziali».

Spostamenti tra Regioni

Nelle Regioni dove saranno decise chiusure non si potrà entrare se non per «comprovate esigenze» di lavoro, salute e urgenza e lo stesso vale per chi deve uscire. In vista del Dpcm del 25 ottobre i rappresentanti dei partiti di opposizione avevano chiesto al governo di non limitare gli spostamenti.

(Corriere della Sera)

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