CRONACA

Reddito di cittadinanza. Da oggi, 6 marzo, si possono presentare le domande

Da oggi, 6 marzo, si possono  presentare le donande per beneficiare del reddito di cittadinanza.
Lo ha precisato  il Ministero del Lavoro spiegando che “il periodo di presentazione delle domande per essere inseriti nel programma dal mese di aprile, è compreso tra il 6 e il 31 marzo e che non c’è un criterio temporale per l’ammissione della domanda”. “È importante ricordare – si legge in una nota – che, prima della presentazione delle domande, sarà indispensabile aver richiesto l’ISEE ed esserne già in possesso. Infatti, questo indicatore è uno degli elementi fondamentali per verificare il diritto al beneficio che è legato anche a requisiti su cittadinanza, patrimonio immobiliare e finanziario e reddito dichiarato.

Le domande devono essere presentate alle Poste che suggeriscono dei ‘turni per lettera‘, in ordine alfabetico.
Il meccanismo, ha spiegato l’ad di Postepay Marco Siracusano, “è uno strumento pensato per dare un beneficio al cittadino, che può scaglionare la sua andata all’ufficio postale” senza “affollarsi il primo giorno”.

Si tratta di una suddivisione in una decina di giorni che però è appunto suggerita per rendere più fluido un afflusso che nel primo giorno sarà “sicuramente straordinario”.

Con la comunicazione formale dell’Inps dell’accettazione della domanda per il reddito di cittadinanza “abbiamo preparato una procedura” via “sms o mail” con l’indicazione “precisa di luogo e data in cui potrà recarsi” all’ufficio postale “per andare a ritirare la carta” che sarà consegnata insieme al Pin, ha spiegato Siracusano in audizione alla Camera sul decretone.

Siracusano ha ricordato che “l’ok o il ko sono anticipati via sms o mail” e ha sottolineato che “il 97% degli italiani ha un cellulare, il 77% ha uno smartphone, oltre il 60% usa la mail” e che quindi “questo tipo di facilitazione nella ricezione anticipata del messaggio circa l’ok rientra ormai nei rapporti correnti” con la pubblica amministrazione. Siracusano ha ricordato anche che Poste si limita a ricevere e inoltrare le domande all’Inps che, verificati i requisiti, informa i cittadini dell’esito della pratica e invia a Poste il flusso degli esiti fornendo la lista dei beneficiari, gli importi da caricare sulla Card e i limiti di prelievo.

I REQUISITI PER ACCEDERE AL REDDITO DI CITTADINANZA

Potrà essere chiesto dai cittadini italiani o comunitari e dagli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno residenti in Italia da almeno 10 anni (gli ultimi due in via continuativa).
requisiti economici sono legati a una scala di equivalenza che vale uno per il primo componente della famiglia, 0,4 per ogni altro componente maggiorenne e 0,2 per i minorenni con un limite massimo a 2,1.

Nel caso di una famiglia con due adulti e tre figli di cui due minori la scala di equivalenza sarà comunque 2,1 e il reddito familiare per avere l’integrazione al reddito non dovrà superare i 1.050 euro al mese (12.600 l’anno).

Il Reddito di cittadinanza è un’integrazione al reddito familiare e potrà arrivare a 500 euro al mese (6.000 euro l’anno) per un single che ha un reddito pari a zero. Nel caso in cui la famiglia viva in affitto è previsto un contributo per l’affitto che può arrivare a 280 euro al mese. Per una famiglia con tre figli di cui due minorenni il beneficio potrà arrivare a 1.050 euro al mese nel caso di reddito uguale a zero. A questi si aggiungeranno fino a 280 euro se il nucleo vive in affitto. Se i componenti della famiglia hanno più di 67 anni il reddito di cittadinanza diventa pensione di cittadinanza.

Il sussidio viene erogato per 18 mesi è può essere rinnovato dopo la sospensione di un mese. E’ necessaria la dichiarazione di immediata disponibilità e l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale.

I beneficiari del reddito hanno l’obbligo di comunicare all’ente erogatore entro quindici giorni, ogni variazione patrimoniale che comporti la perdita dei requisiti per il sussidio.

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