POLITICA

Violenza su donne, Pace: le istituzioni prestino attenzione

Il consigliere regionale del Gm è intervenuto ad un convegno promosso dalle associazioni Open Heart Onlus ed EMotivAzione

 “L’impegno volontario che le associazioni dedicano quotidianamente al drammatico tema della violenza sulle donne rappresenta uno spazio prezioso d’attenzione verso la persona e l’affermazione della sua centralità.

Tutte le politiche indirizzate alla donna ed alla famiglia, messe in campo e programmate dalle Istituzioni, passano dalla promozione di una cultura del rispetto, che rappresenta la premessa di una partecipazione attiva e consapevole alla vita sociale e della difesa e tutela di ognuno, nell’ottica dell’eliminazione di ogni forma di disparità, disuguaglianza e discriminazione.

Le Istituzioni, assieme al contributo individuale e associativo, non dovranno mai smettere di prestare attenzione a questi temi, perché la partecipazione alla diffusione della cultura del rispetto è la premessa perché ogni sua politica si realizzi nel minor tempo possibile”.

Lo ha affermato il consigliere regionale del Gm, Aurelio Pace, intervenendo al convegno, svoltosi oggi nella sala a del Consiglio regionale, organizzato dalle associazioni Open Heart Onlus ed EMotivAzione in occasione della data del 25 novembre, Giornata internazionale dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne.

Tra i relatori presenti il presidente dell’associazione Open Heart Giuseppe Schiavone ed il presidente dell’associazione EMotivAzione Luigi Iavarone hanno ospitato il procuratore della Repubblica Renato Arminio, il presidente del Corecom Giuditta Lamorte, la sociologa Marianna Losasso, l’avvocato Rosetta Fulco, lo psichiatra Andrea Barra, il mediatore culturale Izabela Soszynska.

I saluti istituzionali sono stati portati dal Sindaco di Sant’Angelo le Fratte, comune capofila dei progetti Open Heart contro le violenze e dallo stesso consigliere regionale Aurelio Pace.

“Il consigliere Pace ha ricordato “l’importanza della famiglia quale cellula fondante della società e pietra angolare dello sviluppo sociale e della trasmissione di valori, evidenziando l’esigenza di dover proseguire nel complesso e quotidiano cammino delle attività di sensibilizzazione contro la violenza domestica, quale strumento utile ed indispensabile per formare le coscienze e la cultura dei suoi riferimenti intergenerazionali”.

“Ogni sofferenza vissuta nel silenzio e nella solitudine, anche se delle mura domestiche – ha detto – segna profondamente le coscienze di chi subisce queste violenze e di quanti ne assistono al compimento ed evidenza la presenza di un drammatico analfabetismo emozionale che porta, agli onori della cronaca, episodi dolorosi e tragici.

La tutela delle vittime ha un ampio spettro di martiri e coinvolge, in prima persona, tutti i componenti della famiglia.

Le associazioni, quanto le istituzioni, rappresentano quegli spazi di tutela che consentono di parlare di comunità come luogo che tutela e protegge, come luogo che valorizza e sostiene ogni suo soggetto: unico, centrale e prezioso”.

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