Affidopoli lucana, l’opposizione incalza Bardi: “Non bastano risposte ordinarie”
I consiglieri di centrosinistra chiedono chiarezza sullo scandalo affidamenti e sul ruolo dei dirigenti pubblici lucani: “La Regione rischia di perdere credibilità”.
POTENZA – Aumentano le richieste di chiarimento sull’“Affidopoli lucana”. Le opposizioni in Consiglio regionale chiedono al governatore Vito Bardi risposte chiare e immediate sullo scandalo degli affidamenti alle cosiddette associazioni fantasma e sul comportamento dei dirigenti pubblici coinvolti.
Venerdì 7 novembre, i consiglieri regionali di centrosinistra hanno diffuso una nota congiunta chiedendo un confronto diretto con il presidente Bardi. L’obiettivo: ottenere chiarimenti sull’inchiesta e sul clima di “confusione istituzionale” che, secondo l’opposizione, sta minando la credibilità della Regione Basilicata.
Nel mirino anche il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Matera, Maurizio Friolo, dopo il botta e risposta pubblico con il consigliere comunale M5s Domenico Bennardi sui ritardi dei progetti Pnrr in sanità.
«Alcuni manager pubblici – si legge nella nota – travalicano i propri compiti intervenendo nel dibattito politico, mentre tacciono su atti amministrativi opachi. Questo è inaccettabile».
Gli otto firmatari: “Troppe zone d’ombra negli enti regionali”
La richiesta porta la firma di Alessia Araneo (M5s), Antonio Bochicchio (Psi), Angelo Chiorazzo (Bacc), Roberto Cifarelli (Pd), Piero Lacorazza (Pd), Piero Marrese (Bp), Viviana Verri (M5s) e Giovanni Vizziello (Bacc).
Secondo i consiglieri, «mentre alcuni dirigenti si spingono oltre il proprio ruolo, nulla si dice su procedure oggi oggetto di revoca da parte di enti regionali».
Tra i punti più delicati dell’“Affidopoli lucana” emerge la vicenda dell’Arpab, l’Agenzia regionale per l’ambiente. Le opposizioni richiamano la telefonata – rivelata dal Quotidiano del Sud – tra il direttore generale Donato Ramunno e il consigliere Bochicchio, nella quale Ramunno avrebbe mostrato insofferenza per le richieste di chiarimenti sulle commesse assegnate a due associazioni finite al centro dello scandalo.
Opposizioni a Bardi: “Tuteli la credibilità della Regione”
«Non giudichiamo le procedure amministrative – spiegano i consiglieri – ma chiediamo al presidente Bardi di garantire l’integrità e l’imparzialità della Regione Basilicata».
«Se la verifica annunciata da Bardi arriverà solo dopo la revoca degli affidamenti – avvertono – rischia di cambiare la natura della responsabilità politica. Non si comprende perché, dopo l’annuncio della verifica, non siano ancora arrivati risultati o risposte ufficiali».
Per l’opposizione, la situazione è ormai critica.
«Non ci aspettiamo una risposta ordinaria – sottolineano – perché il rischio è di una Regione senza bussola, dove la confusione dei ruoli indebolisce la credibilità delle istituzioni».
Secondo i consiglieri, l’atteggiamento di alcuni dirigenti mostrerebbe «una tendenza protettiva verso il governo regionale e reattiva verso le opposizioni», segno di un «preoccupante squilibrio istituzionale».
Nel documento, le opposizioni invocano un “cambio di passo” nella gestione amministrativa e politica.
«Dopo sei anni e mezzo di governo Bardi, la Regione rischia di perdere autorevolezza – si legge – accentuando la gestione quotidiana a scapito della programmazione strategica e della distinzione tra politica e amministrazione».
I consiglieri ricordano anche i rilievi della Corte dei Conti su nomine e procedure, pur senza entrare nel merito giudiziario.
«Se le spie si accendono, non si può far finta di nulla. Chiediamo un incontro con il presidente Bardi per affrontare con responsabilità e chiarezza questa fase delicata».
Lo scandalo degli affidamenti sospetti continua a scuotere la politica lucana. Le opposizioni chiedono trasparenza, mentre la Giunta regionale prepara la relazione interna promessa da Bardi.
Cittadini e istituzioni attendono risposte concrete per restituire credibilità e fiducia all’amministrazione regionale.
