Corte dei conti: nuovo invito a dedurre per Bardi
Danno erariale da 273mila euro per il rinnovo dell’incarico al dg del San Carlo
Potenza – Ammonta a 273mila euro il presunto danno erariale contestato al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e ad altri componenti della Giunta e dirigenti regionali, per il rinnovo dell’incarico di direttore generale dell’Azienda ospedaliera San Carlo a Giuseppe Spera, deliberato nel dicembre 2023.
Secondo la Procura regionale della Corte dei conti, guidata dal sostituto procuratore Ida Coluzzi, la Giunta avrebbe rinnovato l’incarico nonostante la mancata valutazione dei risultati raggiunti da Spera nel precedente triennio. L’organo incaricato della verifica, il Laboratorio di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, aveva infatti espresso il proprio giudizio solo nel luglio 2024, certificando il mancato raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, il non rispetto dei tempi di attesa e la non valutabilità di alcuni livelli essenziali di assistenza.
L’invito a dedurre – riportato dal Quotidiano del Sud – è stato notificato, oltre che a Bardi, agli assessori Cosimo Latronico, Pasquale Pepe, Carmine Cicala, Laura Mongiello e Francesco Cupparo, ai loro predecessori Francesco Fanelli, Alessandro Galella, Michele Casino e Gerardina Sileo, al direttore generale del Dipartimento Sanità Domenico Tripaldi e ai dirigenti Massimo Mancini, Emilia Piemontese e Francesco Bortolan. Gli accertamenti sarebbero scaturiti da una relazione della sezione di controllo della Corte dei conti sul bilancio regionale 2022.
Al centro della vicenda c’è la decisione della Giunta di rinnovare Spera nonostante l’assenza della valutazione prevista dalla normativa. Secondo il pm Coluzzi, la Regione avrebbe “superato” in modo improprio le osservazioni della commissione di valutazione, accogliendo integralmente le controdeduzioni presentate dal direttore generale.
Nelle sue note, Spera aveva richiamato gli effetti della pandemia da Covid-19 e l’impatto della crisi energetica legata alla guerra in Ucraina come cause del mancato raggiungimento di alcuni obiettivi. Tuttavia, per la magistratura contabile, queste motivazioni non giustificherebbero la mancata decadenza dall’incarico, né l’intervento diretto della Giunta in un procedimento “che avrebbe dovuto essere affidato a un soggetto esterno indipendente”.
“La verità che emerge – scrive il pm – è il chiaro mancato raggiungimento di due obiettivi prioritari, fondamentali non solo per la Regione, ma per lo stesso legislatore nazionale che regola la valutazione dei direttori generali delle aziende sanitarie”.
Quello notificato nei giorni scorsi rappresenta il terzo invito a dedurre rivolto al governatore lucano nel giro di pochi mesi.
Il primo, a giugno, riguardava un presunto danno da 11 milioni di euro relativo al trasporto pubblico locale, in seguito a un accordo con il consorzio Cotrab considerato dai magistrati contabili troppo oneroso per la Regione.
Il secondo, a fine settembre, ha invece riguardato un’ipotesi di danno erariale da oltre 530mila euro legata a presunte irregolarità nelle nomine dei direttori generali dei dipartimenti regionali.
Nel nuovo caso, la Procura contesta anche l’inserimento, nella delibera di conferma dell’incarico a Spera, di una “clausola risolutiva espressa impossibile”, ritenuta giuridicamente inapplicabile.