Scuola, tra speranze e vecchi problemi: in Basilicata è emergenza personale

Il nuovo anno scolastico in Basilicata si apre sotto il segno di rinnovate aspettative, ma anche con il peso di criticità ormai croniche. Prima tra tutte, la persistente carenza di personale docente e Ata, che continua a compromettere il corretto funzionamento del sistema scolastico regionale.
Nonostante le 370 immissioni in ruolo autorizzate per il 2025, secondo un’analisi della Cisl Scuola, il numero di insegnanti resta insufficiente rispetto alle reali necessità delle scuole lucane. Le cattedre vacanti – in particolare quelle per il sostegno e nelle materie scientifiche – rappresentano ancora una vera e propria emergenza.
La situazione del sostegno è particolarmente allarmante. La Basilicata, come molte regioni del Sud, soffre da anni per la mancanza strutturale di docenti specializzati assunti in organico di diritto.
A lanciare l’allarme sono Vincenzo Cavallo, segretario generale della Cisl Basilicata, e Loredana Fabrizio, segretaria generale della Cisl Scuola Basilicata: “Le 370 assunzioni non bastano. Siamo di fronte a un problema strutturale, che riguarda soprattutto il sostegno”.
Uno dei nodi più critici resta quello della continuità didattica per gli alunni con disabilità. La recente normativa ministeriale, pensata per garantire la stabilità degli insegnanti, nella pratica si traduce spesso nella conferma di supplenti non specializzati “Si tratta di una precarizzazione mascherata – denunciano Cavallo e Fabrizio – che penalizza chi ha acquisito titoli e competenze, alimentando disuguaglianze e malcontento”.
Per l’anno in corso sono stati autorizzati circa 300 posti in organico di fatto, ma la previsione è che aumenteranno nel corso dell’anno, come già accaduto in passato. Tuttavia, senza una pianificazione seria, le famiglie restano nell’incertezza e gli insegnanti nella precarietà. “È inaccettabile che gli studenti con disabilità non abbiano garantita una continuità didattica con personale qualificato e stabile”, sottolineano i sindacalisti.
A questo quadro già complesso si aggiunge la carenza del personale Ata. In tutta la regione sono previste solo 104 nuove assunzioni – 70 a Potenza e 34 a Matera – un numero che la Cisl definisce «una goccia nel mare». Attualmente, oltre 500 collaboratori scolastici precari permettono ogni anno il regolare avvio dell’anno scolastico, salvo poi essere licenziati a giugno e riassunti a settembre.
“Il personale Ata è un pilastro fondamentale della scuola – ribadiscono Cavallo e Fabrizio – senza collaboratori, assistenti tecnici e amministrativi la scuola non può funzionare né garantire sicurezza”.
La richiesta della Cisl è chiara: servono stabilizzazioni per i precari storici e un piano straordinario per incrementare gli organici. “Con questi numeri non è possibile assicurare un servizio di qualità né condizioni di lavoro dignitose”.
A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono i continui ritardi e gli errori nella gestione delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), che ogni anno generano caos tra cattedre spezzate, incarichi annullati e continui cambi di supplenti.
Infine, pesa anche l’ombra del dimensionamento scolastico, che secondo la Cisl «indebolisce la scuola pubblica» e accresce il carico di lavoro per dirigenti già sovraccarichi.
“Il rischio concreto – concludono i rappresentanti sindacali – è il progressivo smantellamento del sistema scolastico regionale. Invece, è il momento di investire per garantire pari opportunità agli studenti lucani. Non chiediamo privilegi, ma una scuola che funzioni e che rispetti lavoratori e famiglie”.