POLITICA

“Bonus Gas di Bardi è un gioco di prestigio

adesso lucane e lucani si ritrovano a restituire soldi e speranze” – la denuncia dei consiglieri regionali Araneo e Verri (M5S)

POTENZA, 22 agosto 2025 – È una dura nota quella diffusa dalle consigliere regionali del Movimento 5 Stelle, Alessia Araneo e Viviana Verri, che tornano ad attaccare con forza la gestione del cosiddetto Bonus Gas promosso dalla giunta regionale guidata da Vito Bardi. Una misura che, secondo le due esponenti pentastellate, si sta rivelando un vero e proprio “gioco di prestigio” ai danni dei cittadini lucani.

“In questi giorni – affermano Araneo e Verri – migliaia di famiglie lucane stanno ricevendo dai propri fornitori di energia le lettere di conguaglio sul Bonus Gas. Dopo mesi in cui il provvedimento è stato sbandierato come un grande successo politico, acclamato persino da Ministri e Sottosegretari, la realtà sta emergendo in tutta la sua gravità: i cittadini dovranno restituire parte dei contributi ricevuti.”

Un effetto boomerang, dunque, che sta lasciando l’amaro in bocca a tante famiglie che avevano visto in quel contributo un piccolo sollievo in un periodo di forte incertezza economica. Ora, invece, si ritrovano con bollette aumentate a causa dei ricalcoli.

“Lo avevamo detto con chiarezza fin dall’inizio – continuano le consigliere – che si trattava di una misura temporanea, senza una visione strategica. Solo uno spot elettorale utile a coprire la campagna per le elezioni regionali.”

Nel mirino anche un altro intervento dell’amministrazione Bardi: l’incentivo per l’installazione di impianti fotovoltaici destinato ai cittadini metanizzati. Anche in questo caso, secondo Araneo e Verri, si è trattato di un provvedimento “spot”, sottodimensionato nei finanziamenti e privo di continuità.

Il bilancio tracciato dalle esponenti del M5S è impietoso: milioni di euro derivanti dalle compensazioni petrolifere sarebbero stati utilizzati in modo inefficace, senza alcun impatto strutturale sui costi dell’energia o sullo sviluppo del territorio.

“Ci ritroviamo a pagare due volte – denunciano – da un lato con l’impatto ambientale delle estrazioni petrolifere, e dall’altro con la cattiva gestione delle risorse che dovrebbero servire a compensare quei danni. I bonus a tempo determinato non creano valore, non generano crescita, non aiutano davvero le famiglie.”

Per Araneo e Verri, la strada da seguire avrebbe dovuto essere ben diversa: investire in comunità energetiche, efficientamento energetico degli edifici, energie rinnovabili, e sostegno vero alle famiglie e alle imprese.

“Invece – concludono – oggi le lucane e i lucani si ritrovano a restituire non solo i soldi, ma anche le speranze mal riposte in una politica miope, che continua a sacrificare il futuro per un pugno di consensi immediati.”

Una denuncia che riaccende il dibattito sulle politiche energetiche regionali e sul futuro delle risorse derivanti dal petrolio in Basilicata.

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