Papa: ‘Si fermi subito la barbarie della guerra. No a punizioni collettive e spostamento forzato della popolazione
Leone XIV alla Cattedrale di Albano: 'Gaza? Proteggere i luoghi sacri. Perdonarsi costa fatica ma è l'unica via per la pace''

Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si raggiunga una risoluzione pacifica del conflitto”.
Lo ha detto all’Angelus papa Leone XIV sulla situazione del Medio Oriente e di Gaza e dopo “l’attacco militare” alla parrocchia della sacra Famiglia a Gaza City.
“Alla comunità internazionale – il suo appello – rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili nonchè il divieto di punizione collettiva di uso indiscriminato della forza e lo spostamento forzato della popolazione”.
“Continuano a giungere anche in questi giorni – ha esordito papa Prevost dopo l’Angelus – notizie drammatiche dal Medio Oriente in particolare da Gaza, esprimo il mio profondo dolore per l’attacco dell’esercito israeliano contro la chiesa cattolica della Sacra Famiglia in Gaza City.
Come sapete, giovedì scorso ha causato la morte di tre cristiani e il grave ferimento di altri. Prego per le vittime e sono particolarmente vicino ai loro familiari e a tutti i parrocchiani”.
Questo, “purtroppo si aggiunge agli altri attacchi militari contro la popolazione civile e i luoghi di culto”. “Ai nostri amati cristiani mediorientali dico – ha aggiunto -, sono vicino alla vostra sensazione di poter fare poco davanti a questa situazione così drammatica, siete nel cuore del Papa e di tutta la Chiesa, grazie per la vostra testimonianza di fede!”.
“Dobbiamo dialogare e lasciare le armi”, “il mondo non sopporta più” la guerra, “dobbiamo pregare e avere fiducia in Dio”.
Lo ha detto papa Leone lasciandosi intervistare dai giornalisti nall’uscita dalla messa nella cattedrale di Albano. Su Gaza, “abbiamo insistito sulla necessità di proteggere i luoghi sacri – ha aggiunto – e lavorare insieme in questo senso, lasciare tanta violenza e tanto odio”.
Del tempo estivo, “facciamone l’occasione per prenderci cura gli uni degli altri”, “per offrirci reciprocamente comprensione” ma “facciamolo con coraggio.
Promuoveremo, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace”, “tra le persone, tra i popoli, tra le religioni”. Lo dice papa Leone nell’omelia della messa. “Tutto ciò costa fatica.
Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili”, “costa fatica perdonarsi quando si sbaglia”, “ma è solo così che nella vita si costruisce qualcosa di buono e che tra le persone nascono e crescono relazioni autentiche e forti”.
ANSA