CRONACA

Potenza, nuova interdittiva antimafia: lo Stato fa muro contro le infiltrazioni nel tessuto economico lucano

Questa mattina, il Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, ha firmato un nuovo provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una società con sede nel capoluogo lucano.

L’impresa, attiva in ambiti delicati come l’estrazione, il trasporto di materiali inerti, la fornitura di ferro lavorato e il noleggio di macchinari, è stata ritenuta a rischio di infiltrazioni criminali.

Dietro l’asetticità del termine “interdittiva” si cela una battaglia silenziosa ma fondamentale: quella per preservare la salute dell’economia locale e proteggere l’impresa onesta da chi tenta di inquinarla con logiche mafiose.

Il provvedimento è il risultato di un’indagine accurata condotta dal Prefetto con il supporto del Gruppo Interforze Antimafia. L’istruttoria era partita a seguito della richiesta della società di essere inserita nella “White list” — l’elenco delle aziende considerate libere da influenze mafiose, indispensabile per lavorare con la pubblica amministrazione.

Le verifiche hanno però fatto emergere un quadro preoccupante: legami con un’altra azienda già colpita da analoga interdittiva e segnali ritenuti sintomatici di un concreto pericolo di condizionamento mafioso, tale da influenzare le scelte imprenditoriali.

“È importante tenere la guardia sempre alta per scongiurare le infiltrazioni criminali nel sistema economico legale lucano”, ha dichiarato Campanaro. Un monito chiaro, che suona come un richiamo alla responsabilità condivisa delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini.

Quella firmata oggi è la quinta interdittiva antimafia del 2025, portando a 64 il totale dei provvedimenti adottati dalla Prefettura di Potenza dal gennaio 2022. Numeri che parlano da soli, e che testimoniano quanto il fenomeno delle infiltrazioni criminali sia tutt’altro che remoto, anche in contesti territoriali apparentemente lontani dalle grandi cronache giudiziarie.

Ma i numeri non devono spaventare. Devono invece rafforzare la consapevolezza che la legalità si difende anche così: con il lavoro silenzioso ma incisivo delle istituzioni, e con la convinzione che ogni interdittiva non è un colpo all’economia, bensì un atto di tutela per chi sceglie ogni giorno la strada dell’onestà.

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