Pac: Marcia Cia-Agricoltori a Bruxelles

La Cia-Agricoltori, guidata dal Presidente nazionale Cristiano Fini, ha partecipato nel pomeriggio di oggi alla marcia a Bruxelles contro l’ipotesi di un Fondo unico e il taglio di risorse per la Politica agricola comunitaria (PAC), una scelta che potrebbe avere ripercussioni devastanti per il futuro dell’agricoltura europea.
“È giunto il momento di riaffermare con forza la nostra posizione”, ha dichiarato a Bruxelles il Presidente Fini.
“L’Europa non può dimenticare i suoi impegni verso il comparto agricolo, che rappresenta il cuore pulsante dell’economia e della società europea.
La PAC è stata per decenni il pilastro fondamentale della politica agricola comunitaria, garantendo cibo a tutti e sostenendo gli agricoltori europei. Serve più agricoltura e meno armi per garantire un futuro sostenibile”.
A rilanciare il messaggio del Presidente Nazionale, Giambattista Lorusso, presidente Cia Potenza che aggiunge: “La PAC è un elemento essenziale per il futuro dell’agricoltura italiana e europea.
Non possiamo permettere che sia indebolita da tagli di risorse e proposte che non tengono conto delle esigenze degli agricoltori e dei consumatori.
È nostro dovere garantire una PAC forte, autonoma e ben finanziata, che tuteli il mercato unico e gli Stati membri dalle disuguaglianze. in prima linea con il presidente “Inaccettabile tagliare le risorse agli agricoltori, , tanto più ora con il rischio dazi , e annacquare la Pac in un Fondo unico. Serve un budget all’altezza delle sfide, questa non è l’Europa che vogliamo.
Da Cia Potenza-Matera si sottolinea l’importanza dei fondi PAC per le aziende agricole: “I fondi PAC sono un sostegno vitale per le aziende agricole, soprattutto in annate difficili.
Ridurre questi fondi significherebbe compromettere la sopravvivenza di molte aziende e, di conseguenza, la sicurezza alimentare e l’occupazione in agricoltura”. La manifestazione di oggi è un appello forte e chiaro per difendere la PAC e garantire un futuro migliore per gli agricoltori e i consumatori europei.
«Non possiamo accettare la dissoluzione della Pac in un unico fondo – afferma il presidente Cristiano Fini. Nessun passo verso un’ulteriore rinazionalizzazione o una proposta affrettata per la prossima Pac presentata a luglio da von der Leyen insieme al Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) post 2027, soprattutto senza chiarezza sulle risorse e senza un’adeguata consultazione con il settore agricolo».
Del resto Fini aveva gia spiegato tutte le ragioni della battaglia confederale di fronte a un’Europa che ha già dimenticato i suoi buoni propositi sul futuro del comparto, che è tornata silente rispetto alle esigenze degli agricoltori e, il prossimo 16 luglio, rischia di mandare in frantumi la più importante politica Ue che da più di cinquant’anni assicura cibo a tutti.
«Mai come adesso serve una Pac forte, autonoma e ben finanziata – spiega Fini -che tuteli il mercato unico dalle frammentazioni e gli Stati membri dalle disuguaglianze. Serve più agricoltura e meno armi per garantire un futuro sostenibile, che metta davvero al centro la produzione di cibo e la salvaguardia dei territori».