M5S Basilicata, Araneo e Verri: “Diga di Acerenza–SS 658, basta attese. Servono risposte immediate”
“Non è solo una strada, è una scelta di futuro”. Con queste parole le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Basilicata, Alessia Araneo e Viviana Verri, tornano a puntare i riflettori su una delle opere infrastrutturali più strategiche e, allo stesso tempo, più tormentate della regione: il collegamento viario tra la Diga di Acerenza, Forenza e la SS 658 Potenza–Melfi.
Le due esponenti del Movimento 5 Stelle Basilicata hanno presentato un’interrogazione urgente per chiedere conto alla Giunta regionale dello stato reale dei lavori, denunciando ritardi ormai difficili da giustificare. Un’infrastruttura attesa da anni che incide direttamente sulla qualità della vita, sulla sicurezza e sulle prospettive di sviluppo di un’ampia area interna dell’Alto Bradano.
Acerenza, Pietragalla, Oppido Lucano, Tolve, Genzano di Lucania e Banzi continuano a pagare il prezzo di collegamenti inadeguati e di una marginalizzazione infrastrutturale che pesa su cittadini, imprese e amministrazioni locali. Agricoltura, turismo, accesso ai servizi essenziali: tutto passa da strade sicure e funzionanti.
I numeri raccontano una storia preoccupante. L’opera è suddivisa in due lotti. Il primo, che collega Forenza alla SS 658 in località Sarnelli di Avigliano, è stato finanziato con oltre 14 milioni di euro. Nonostante l’affidamento risalga al 2021, i lavori sono partiti solo nel marzo 2024.
Il secondo lotto, quello tra la Diga di Acerenza e Forenza, lungo circa 3,5 chilometri, dispone di oltre 11 milioni di euro stanziati già dal 2018, ma risulta ancora incompiuto. Una nuova impresa è subentrata nel 2022, senza però che si registrino avanzamenti risolutivi.
In totale, quasi 22 milioni di euro di risorse pubbliche – tra fondi FSC/CIPE e bilancio regionale – non hanno ancora restituito al territorio un’infrastruttura pienamente fruibile. Una gestione frammentata, segnata da rallentamenti e inefficienze, che continua a produrre effetti negativi sull’economia locale e sulla coesione territoriale.
Con l’interrogazione, Araneo e Verri chiedono trasparenza e responsabilità: chiarezza sullo stato dei lavori, sui fondi effettivamente impegnati e liquidati, e soprattutto tempi certi. “Non servono più rassicurazioni di circostanza – sottolineano – ma atti concreti e un cronoprogramma pubblico”.
Le aree interne della Basilicata, ribadiscono le consigliere, non chiedono privilegi ma rispetto. L’Alto Bradano ha diritto a infrastrutture funzionanti e a una Regione capace di governare i processi, non a cantieri eterni e promesse che restano sulla carta.
