Identità più completa, non divisione: perché parlare del nuovo nome del Parco serve al futuro di tutto il territorio
Negli ultimi giorni si è sviluppato un confronto intenso in merito alla proposta di integrare la denominazione del Parco Nazionale del Pollino, aggiungendo anche i Monti dell’Orsomarso e il Monte Alpi.
Un dibattito che dimostra quanto il nostro territorio sia profondamente legato al Parco, alla sua identità e al suo futuro.
Per questo ritengo doveroso chiarire alcuni aspetti, con spirito costruttivo e senza polemiche.
Il Pollino è e rimarrà il cuore del nostro territorio, il suo simbolo più riconoscibile. Nessuno mette in discussione la sua centralità né la forza del suo nome. La proposta non sottrae nulla al Pollino: lo completa, lo rafforza, lo rende più fedele alla realtà. Il Parco, per legge e per geografia, comprende tre grandi sistemi montuosi: il massiccio del Pollino, i Monti dell’Orsomarso e il Monte Alpi. Oggi nel nome compare solo il primo; l’intento è riconoscere anche gli altri due, senza togliere nulla a nessuno.
L’identità non è un dettaglio secondario. È parte dello sviluppo. In un territorio che affronta sfide importanti come spopolamento, carenza di servizi e limitate opportunità occupazionali, la capacità di raccontare in modo completo il proprio patrimonio naturale e culturale è una leva fondamentale. Il turismo lento, la natura, i borghi e i percorsi del Parco sono già oggi un fattore di attrazione. Una denominazione più rappresentativa può contribuire a dare maggiore visibilità alle aree che finora lo sono state meno, rafforzando anche le prospettive economiche dell’intero comprensorio.
Integrare il nome non crea divisioni. Al contrario, è un modo per riconoscere territori che fanno parte del Parco sin dalla sua istituzione e che rappresentano elementi essenziali della sua identità. Molti Parchi nazionali italiani hanno già seguito questo percorso, includendo nel proprio nome tutti i comprensori naturali che li compongono. È una scelta che ha portato, in altri casi, benefici in termini di comunicazione e promozione.
Con questo spirito, e nella convinzione che il territorio debba essere valorizzato nella sua interezza, intendo portare avanti la proposta in modo trasparente e responsabile. Nei prossimi giorni organizzerò un convegno pubblico, aperto a cittadini, amministratori, studiosi e associazioni, per approfondire insieme il valore di questa iniziativa e discutere, con serietà, delle ricadute culturali, ambientali e di sviluppo che essa può generare.
Questa non è una battaglia tra territori, né un tentativo di alterare gerarchie che nessuno vuole mettere in discussione. È, semplicemente, un percorso per rappresentare in modo più completo un Parco vasto e straordinario, in cui il Pollino resta al centro ma dove anche i Monti dell’Orsomarso e il Monte Alpi meritano la giusta visibilità.
Ritengo che un’identità più completa possa rafforzare l’immagine del Parco e contribuire alla crescita equilibrata di tutto il territorio. È con questo obiettivo che continuerò a lavorare, certo che il dialogo e il confronto siano gli strumenti più efficaci per costruire il futuro della nostra area protetta.
Fausto De Maria
Sindaco di Latronico
