POLITICA

Potenza, dieci anni senza Antonio Luongo: il ricordo di Gianni Pittella per l’ex leader del centrosinistra lucano

Un’eredità politica e umana ancora viva

Dieci anni sono passati da quel 8 dicembre 2015, quando un infarto fulminante portò via Antonio Luongo, figura centrale del centrosinistra lucano. A ricordarlo oggi è Gianni Pittella, che in una nota carica di emozione lo definisce “un gigante della politica lucana” e “l’artefice della più lunga e feconda stagione progressista in Basilicata”.

Pittella ripercorre il momento in cui apprese la notizia dalla sua sede di lavoro a Bruxelles: “Un messaggio di Mario Polese mi gelò il sangue: ‘È morto Antonio Luongo’”. Subito dopo, una rapida verifica online confermò quella scomparsa improvvisa e durissima da accettare.

Nel suo ricordo, Pittella sottolinea il ruolo decisivo che Luongo ebbe nel rinnovamento del centrosinistra lucano in anni di grandi trasformazioni per la politica nazionale. “Quando la prima Repubblica non era ancora crollata, Antonio ebbe la forza di rompere schemi logori e aprire la strada al cambiamento”, scrive, richiamando una stagione segnata dal dialogo con il mondo cattolico e imprenditoriale, in cui emerse anche la figura di Francesco Somma.

Il grande afflusso ai funerali – a cui parteciparono leader nazionali come Renzi, Speranza, De Luca e D’Alema – testimoniò la stima ampia e trasversale di cui Luongo godeva. Pittella ricorda inoltre la singolare coincidenza della data: lo stesso giorno dell’Immacolata in cui, l’anno precedente, morì Pino Mango, altro volto amato della Lucania.

Dietro al politico, però, c’era l’uomo: appassionato di musica, orgoglioso delle sue abilità da tastierista, dotato di forte empatia e legame col territorio. Pittella rievoca l’ultima immagine che conserva di lui, impegnato in un incontro con i giovani democratici di un piccolo paese del Potentino, commosso dalla loro autenticità. “Un segno premonitore”, lo definisce.

Luongo fu parlamentare, segretario regionale del Pd, meridionalista convinto. Ma soprattutto, sottolinea Pittella, era “totus politico”, un uomo che viveva la politica come missione. Da qui la domanda inevitabile: “Come avrebbe reagito di fronte alle derive del centrosinistra di oggi? Con la consueta lucidità, ma anche con grande preoccupazione”.

Il ricordo si chiude con una delle frasi che Antonio amava ripetere:
“Uagliò, la memoria ci aiuta a leggere il presente e a costruire il futuro.”

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