POLITICA

Bilancio regionale,Lacorazza: Senza cambiamenti si rischia grosso

Lacorazza: Bilancio col cappio e assenza di programmazione piegano un futuro fragile sotto economia, geografia e demografia. Il ritardo di un anno del Piano Strategico prova che lo strumento è stato svilito da una gestione ordinaria senza visione

“Il cappio delle royalties e delle compensazioni ambientali per le estrazioni petrolifere rischia di stringersi ancor di più su un bilancio molto meno solido rispetto al passato. Da sei anni e mezzo sono al governo Bardi e il Centrodestra, da un anno e mezzo è iniziata la legislatura e non vi è alcuna riforma avviata che possa consentire di vedere all’orizzonte qualcosa di buono. Peraltro, le fibrillazioni nella maggioranza e le elezioni politiche nel 2027 appesantiscono una prospettiva che richiederebbe maggiori visioni e coraggio. La parifica parziale della Corte dei Conti, accompagnata dai dati sull’economia e sulla demografia, dipinge un presente e un futuro a tinte fosche”. È quanto dichiara il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Piero Lacorazza.

“Un bilancio sano – sottolinea Lacorazza – è un asse di credibilità che accompagna servizi alle persone e alle imprese, consolida e favorisce la sponda per i fondi comunitari, rende sostenibili gli investimenti del PNRR e determina la cifra del buon andamento della cosa pubblica in relazione alla società lucana, sia direttamente sia indirettamente nel rapporto anche con gli enti locali. Impattano sul bilancio regionale la sanità e il welfare, la gestione della risorsa idrica, della forestazione; si aggiunge il ‘bonus gas’, ancora non chiaro nelle cifre ma certamente iniquo, tale da bloccare ulteriori risorse, per esempio da investire nel diritto allo studio, anche per chi ha redditi alti e può pagarsi le bollette. La gestione delle risorse naturali, petrolio e acqua in particolare, assume sempre maggiore complessità in un contesto di decrescente disponibilità.”

“Insomma – conclude l’esponente del Pd – il confronto sul bilancio della Regione non è una nota a margine ma la sostanza del buon governo e del buon andamento della Regione. Soprattutto, Il ritardo di un anno del Piano Strategico prova che lo strumento è stato svilito da una gestione ordinaria senza visione. Al momento risulta evidente come consuetudini, cattive abitudini e pigrizie rischino di affondare ancor di più i fragili e condizionati conti della Basilicata; a rischiare grosso saranno cittadini e imprese”.

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