CRONACA

Bardi legge il Rapporto Svimez: “Basilicata stabile”

ma i dati raccontano altro Giovani in fuga, industria debole e investimenti lenti: la narrazione ottimista non regge

Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commenta il nuovo Rapporto Svimez parlando di una regione “stabile” e capace di “tenuta significativa”, ma le evidenze contenute nello stesso documento – e nelle analisi della Banca d’Italia – sembrano suggerire un quadro decisamente meno confortante.

Secondo Bardi, il Pil lucano nel 2024 cresce dello 0,6%, un dato che il governatore presenta come un segnale di solidità.

Tuttavia, una crescita così modesta, peraltro in linea con un Mezzogiorno che soffre limiti strutturali simili, non basta a mascherare le fragilità di fondo: un’industria che non decolla, investimenti pubblici che avanzano a rilento e, soprattutto, un’emorragia demografica che continua a svuotare la regione, con i giovani che lasciano la Basilicata senza trovare risposte concrete.

La Giunta regionale assicura di “conoscere bene” questi problemi e di starli affrontando con determinazione. Eppure i risultati tardano a emergere: il ritardo nell’utilizzo dei fondi, l’incapacità di trattenere le nuove generazioni e la debolezza del tessuto produttivo indicano che le strategie messe in campo finora non stanno invertendo la rotta.

Bardi insiste su “tendenze incoraggianti”, come la tenuta dei servizi e qualche indicatore occupazionale positivo, ma evita di confrontarsi con la realtà più dura evidenziata dai report: la Basilicata continua a perdere popolazione e opportunità, e cresce troppo poco per sperare in un recupero significativo.

Il governatore parla di “prudenza, trasparenza e visione” e rivendica la bontà delle scelte degli ultimi anni. Tuttavia, la lettura combinata di Svimez e Banca d’Italia mostra una regione che non riesce a trasformare il potenziale in sviluppo reale e che fatica a utilizzare in modo efficace persino le risorse straordinarie del Pnrr.

Se davvero si vuole costruire un futuro equilibrato e sostenibile per la Basilicata, servono meno autocelebrazioni e più interventi strutturali, più capacità amministrativa e meno ottimismo a tavolino. Perché mentre la politica parla di “tenuta”, i lucani – soprattutto i più giovani – continuano a preparare le valigie.

R.P.

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