CRONACA

Garlasco “Dai calcoli alto valore di compatibilità con il Dna di Sempio”. Lui: “Sono innocente”

Garlasco, 27 novembre 2025 – Andrea Sempio, indagato per la seconda volta in otto anni per l’omicidio di Chiara Poggi, si dice profondamente deluso dalla pubblicazione delle indiscrezioni sui dati della perizia in incidente probatorio prima che vengano depositate le conclusioni finali della perita.

Il 37enne, coinvolto nel caso dell’omicidio della giovane Chiara avvenuto nel 2007 a Garlasco, resta fermamente convinto di poter “dimostrare” la sua innocenza, come ha ribadito più volte nel corso degli anni.

Fonti vicine a Sempio, che hanno avuto modo di parlare con lui dopo la pubblicazione delle notizie, riferiscono che l’indagato ha espresso una certa amarezza per la diffusione prematura delle informazioni, ma ha anche confermato di continuare a confidare nel lavoro dei suoi difensori e consulenti, che stanno preparando la sua difesa.

Gli avvocati Liborio Cataliotti e Angela Taccia, che rappresentano Andrea Sempio, hanno reagito alle indiscrezioni diffuse sui giornali riguardo alla presunta compatibilità tra il DNA trovato sotto le unghie di Chiara e il profilo genetico di Sempio, spiegando che questi dati “riguardano meri calcoli biostatistici” e non una perizia completa. Secondo i legali, anche se i dati venissero correttamente interpretati, non ci sarebbero sorprese, in quanto la comparazione non è individualizzante e, soprattutto, il DNA trovato sarebbe “misto”.

“Se dovesse essere confermato che l’autore dell’omicidio è qualcuno legato alla stessa linea paterna, questo non avrebbe valore probatorio”, osservano i legali.

“Mancano dati decisivi: il DNA è stato trasferito da un contatto diretto tra i due corpi o da un oggetto? E quando è avvenuto questo contatto? Senza queste risposte, ogni valutazione è prematura e affrettata”.

Gli avvocati fanno anche riferimento alla precedente valutazione del perito Francesco De Stefano, che nel 2014 aveva escluso la validità del materiale genetico trovato sulle unghie di Chiara, definendolo “non consolidato” e non comparabile.

Secondo i difensori di Sempio, quindi, i dati di laboratorio parziali non dovrebbero essere utilizzati per effettuare una valutazione biostatistica, come invece è stato fatto dalla perita Denise Albani nell’incidente probatorio, poiché non hanno validità scientifica e sono considerati “nulli”.

I genitori e il fratello di Chiara Poggi, assistiti dai legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, e dai consulenti Marzio Capra e Dario Redaelli, contestano l’analisi biostatistica condotta dalla perita Albani.

Secondo i consulenti della famiglia, è un errore scientifico basarsi su dati che non sono stati “consolidati” con prove attendibili e che, quindi, non possono essere utilizzati per trarre conclusioni definitive. In particolare, si fa riferimento ai campioni genetici prelevati dalle unghie di Chiara, i quali sono stati definiti “parziali” e “misti”.

In serata, una comunicazione da parte dell’ufficio della GIP di Pavia, Daniela Garlaschelli, ha informato i consulenti delle parti che avrebbero dovuto presentare le loro osservazioni e relazioni in anticipo rispetto all’udienza del 18 dicembre, fissata per discutere gli esiti della perizia.

La relazione della perita Albani, contenente i dati biostatistici, è arrivata ai consulenti della famiglia Poggi solo in tarda mattinata, ma i legali si sono dichiarati contrari all’interpretazione di tali dati come base per una valutazione conclusiva.

La perizia della genetista Denise Albani, nominata dalla GIP, ha indicato una “piena concordanza” tra il profilo Y trovato sulle unghie di Chiara Poggi e la linea paterna del profilo genetico di Andrea Sempio. Questo, secondo la perita, sarebbe compatibile con una “popolazione” ristretta, che comprende i parenti maschi di Sempio. Tale risultato, tuttavia, non ha convinto tutti, con i consulenti che ritengono che il DNA rilevato sia troppo parziale per attribuirlo univocamente a Sempio.

La perita ha sottolineato che l’aplotipo Y non è identificativo di una singola persona, poiché viene condiviso da tutti i soggetti imparentati in linea paterna. Inoltre, i profili genetici ottenuti sono incompleti, un dettaglio che mina l’affidabilità delle conclusioni raggiunte.

I consulenti della famiglia Poggi escludono che l’analisi biostatistica possa essere considerata conclusiva, poiché i dati su cui si basa non sono stati “consolidati” con prove attendibili e la perizia non fornisce risposte decisive su come il DNA sia finito sotto le unghie di Chiara Poggi: se per contatto diretto tra lei e l’omicida, o se trasferito da un oggetto con cui il presunto omicida è venuto in contatto.

La valutazione finale della perita, che dovrà essere depositata entro il 5 dicembre, sarà discussa durante l’udienza del 18 dicembre.

I consulenti e legali di Andrea Sempio continuano a mantenere la loro posizione di difesa, sostenendo che il caso non è concluso e che, sebbene il risultato biostatistico possa sembrare compatibile con la famiglia Sempio, non c’è ancora alcuna prova che possa attribuire l’omicidio a Andrea Sempio in maniera definitiva.

ANSA

Pulsante per tornare all'inizio