POLITICA

Aperte le urne in Veneto Campania e Puglia

Oggi e domani, i cittadini delle Regioni Veneto, Campania e Puglia sono chiamati alle urne per le elezioni regionali. I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23 di oggi e dalle 7 alle 15 di lunedì.

In totale, circa 11 milioni e mezzo di elettori sono chiamati a votare per scegliere i nuovi presidenti di Regione e i Consigli regionali.

Le elezioni in queste tre Regioni segnano la conclusione di un lungo ciclo elettorale che ha coinvolto, nei mesi precedenti, anche i cittadini delle Marche e della Valle d’Aosta (28 settembre), della Calabria (5 ottobre) e della Toscana (12 ottobre).

Lunedì, al termine delle operazioni di voto, saranno tirate le somme sulla sfida tra centrodestra e centrosinistra, senza dimenticare le dinamiche interne ai due schieramenti e tra i singoli partiti, con particolare attenzione alle elezioni per la successione dei governatori uscenti Luca Zaia e Vincenzo De Luca.

In Veneto e Campania, i due presidenti uscenti avevano tentato senza successo di introdurre la possibilità di un terzo mandato, un tentativo che è stato bocciato sia dalla politica che dalla Corte Costituzionale. Tuttavia, le loro strade si sono divise: Zaia non è riuscito a convincere la Lega e i suoi alleati a presentare una propria lista, quindi si è candidato con il suo partito.

Se il “Doge” dovesse ottenere un ampio consenso personale, questo potrebbe rafforzare la sua posizione politica anche a livello nazionale, affermano alcuni esponenti della Lega.

In Campania, invece, De Luca non si ripresenterà, ma la sua lista “a testa alta” richiama la sua esperienza amministrativa, alimentando una concorrenza interna tra le liste del Partito Democratico (Pd), tra cui quella della segretaria Elly Schlein e quella del figlio Piero, segretario regionale del Pd.

Un buon risultato della lista potrebbe aprire nuove prospettive politiche per l’ex governatore campano, creando le basi per un ruolo più incisivo in futuro.

Il centrodestra in Campania spera di recuperare terreno con il candidato Edmondo Cirielli, che sfida Roberto Fico.

A dimostrazione di questa speranza, alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, come Sergio Rastrelli, Domenico Matera, Marco Cerreto e Marta Schifone, hanno infranto il silenzio elettorale per rilanciare la polemica con Fico riguardo alla gestione di un posto barca nel porto militare di Nisida, venduto a prezzi agevolati.

La reazione del Movimento 5 Stelle è stata decisa, con Michele Gubitosa che ha accusato i rappresentanti di Fdi di violare il silenzio elettorale con attacchi infondati e ha chiesto un intervento delle autorità competenti per tutelare le regole democratiche.

Nel frattempo, il centrosinistra è fiducioso di mantenere il controllo della Campania, sostenuto da una coalizione ampia che include anche M5S, e lo stesso vale per la Puglia.

In quest’ultima regione, a contendersi la successione di Michele Emiliano ci sono l’ex sindaco di Bari Antonio Decaro, che ha ottenuto un grande successo alle europee di un anno fa, e Luigi Lobuono.

Un’eventuale vittoria di Decaro potrebbe portarlo, secondo alcuni esponenti riformisti del Pd, a ricoprire un ruolo di rilievo all’interno del partito.

Per quanto riguarda il Veneto, oltre alla competizione tra il candidato del centrodestra, Alberto Stefani, e quello del centrosinistra, Giovanni Manildo, l’attenzione è rivolta alla sfida interna tra Lega e Fdi per il primato in termini di voti, anche in vista delle prossime elezioni in Lombardia.

Se Fdi dovesse confermarsi come primo partito in Veneto, potrebbe aumentare la sua forza politica per rivendicare la candidatura alla presidenza della Regione più popolosa d’Italia.

Lunedì pomeriggio, dunque, si chiuderà questa lunga tornata elettorale del 2025, che ha visto il coinvolgimento di sette Regioni, inclusa la Valle d’Aosta, dove non è prevista l’elezione diretta del presidente. Oltre al conteggio delle Regioni vinte dal centrodestra e dal centrosinistra, sarà fondamentale il numero complessivo dei voti ottenuti da ciascun schieramento.

Il centrosinistra ha già espresso ottimismo, convinto che i numeri premieranno il nuovo fronte progressista guidato da Elly Schlein, che si è dichiarata “testardamente unitaria”, pur cediendo la candidatura in Campania a M5S.

Se il centrosinistra dovesse prevalere, anche se con un tasso di astensione significativo, questo potrebbe rappresentare una spinta per Schlein in vista delle politiche del 2027.

ANSA

 

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