CRONACA

Affidopoli, acquisizioni di atti anche in Acquedotto Lucano

La Finanza passa al setaccio le commesse alle associazioni fantasma

POTENZA – Dopo gli accessi alla Regione Basilicata e all’Arpab, le indagini della Guardia di Finanza raggiungono anche Acquedotto Lucano. Gli investigatori del Nucleo di Polizia Tributaria di Potenza stanno infatti acquisendo nuova documentazione relativa alle commesse affidate alle associazioni fantasma portate alla luce dalle inchieste del Quotidiano, firmate da Leo Amato.

L’ultima acquisizione riguarda una commessa da 60mila euro per servizi di comunicazione di crisi affidata all’associazione “Mediamente” da Acquedotto Lucano, società partecipata dalla Regione e da 119 Comuni lucani, responsabile della gestione del servizio idrico integrato.

È quindi probabile che l’attenzione degli investigatori si concentri ora sul Parco nazionale dell’Appennino lucano, che a sua volta ha assegnato all’associazione torinese una commessa per l’organizzazione di una tre giorni di eventi. Sarà poi compito dei magistrati della Procura di Potenza, guidati dal procuratore reggente Maurizio Cardea, valutare l’eventuale configurazione di reati e le relative responsabilità.

Sei commesse pubbliche per un totale di 480mila euro

In dieci mesi di attività, le due associazioni coinvolte avrebbero ottenuto sei commesse pubbliche, tutte in Basilicata, per un valore complessivo di circa 480mila euro. Gli affidamenti provengono da Acquedotto Lucano, Regione Basilicata, Arpab e Parco dell’Appennino.

Particolarmente critica la situazione relativa ai 140mila euro già versati dall’Arpab a “Mediamente”: si tratta di fondi Eni destinati ai monitoraggi ambientali, trasferiti su un conto estero non bancario, ma su una piattaforma finanziaria internazionale di trasferimento di denaro, spesso usata per le rimesse degli immigrati e già richiamata per carenze nei controlli antiriciclaggio.

Alla stessa associazione sarebbero stati liquidati anche anticipi per un totale di 120mila euro relativi alle commesse affidate dal Parco dell’Appennino e da Acquedotto Lucano.

La “gemella” Cooperare, registrata in un ufficio condiviso di Firenze, ha invece ricevuto 14.700 euro per l’organizzazione di un evento al Teatro Stabile di Potenza lo scorso 12 giugno per conto del Dipartimento Ambiente della Regione. Anche in questo caso il pagamento sarebbe avvenuto su un conto estero della medesima piattaforma e persino con lo stesso Iban: un dettaglio che rafforza l’ipotesi dell’esistenza di un unico centro decisionale dietro entrambe le associazioni, riconducibile ai referenti locali. Gli stessi che, secondo le ricostruzioni, avrebbero curato di persona l’organizzazione degli eventi a Potenza e al lago Sirino.

L’ombra dei referenti locali

Sull’identità dei referenti che avrebbero gestito materialmente le attività potrebbero ora fare chiarezza gli accertamenti delle Fiamme Gialle. Ufficialmente nessuno si espone, ma in via confidenziale si parla di imprenditori vicini ai vertici delle stazioni appaltanti, che per ragioni non ancora note avrebbero scelto di restare nell’ombra.

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