CRONACA

Papa Leone convoca i cardinali per il suo primo Concistoro

«Nel cammino delle riforme ecclesiali non dobbiamo lasciarci prendere dalla fretta o dalla superficialità: occorre scavare in profondità, liberi dalle logiche del mondo che pretende risultati immediati e non conosce la saggezza dell’attesa».

Con queste parole, pronunciate durante la celebrazione di una messa solenne nella basilica di San Giovanni in Laterano, il Papa Leone ha delineato ancora una volta la visione del suo pontificato: un percorso di rinnovamento lento, meditato, ma deciso.

A sei mesi esatti dalla sua elezione e mentre il Giubileo si avvia verso la conclusione — la chiusura della Porta Santa è prevista per il 6 gennaio — il pontefice ha annunciato la convocazione di un concistoro straordinario per il 7 e 8 gennaio, che riunirà a Roma tutti i 245 cardinali del mondo.

Sarà il primo vero incontro collegiale del pontificato di Leone: quello di giugno, infatti, si era limitato a questioni procedurali legate alle canonizzazioni di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, rinviate dopo la morte di Papa Francesco.

La riunione si svolgerà dunque subito dopo la chiusura dell’Anno Santo, quasi a segnare simbolicamente l’inizio di una nuova fase per la Chiesa. Tra i temi attesi — anche se non ancora ufficialmente annunciati — ci saranno le sfide pastorali e organizzative dell’istituzione ecclesiale, le urgenze legate alla collegialità e, probabilmente, il confronto sulle riforme avviate da Francesco, che Leone ha più volte detto di voler «portare avanti con fedeltà e discernimento».

Non è esclusa la partecipazione del cardinale Angelo Becciu, che ha scelto di ritirarsi dal conclave in attesa della sentenza di secondo grado nel processo che lo riguarda.

Durante l’omelia, Leone ha insistito sull’importanza di «non perdere lo slancio del rinnovamento anche quando il cammino diventa complesso». Ha riconosciuto che nella vita della Chiesa «ci sono momenti di sosta, crisi e revisione», ma ha esortato i fedeli e i pastori a mantenere «la fiducia nella grazia che guida ogni processo di crescita».

Dal Laterano — definito “madre e guida di tutte le chiese” — il Papa ha anche ricordato che la sinodalità resta il cuore della missione ecclesiale: «È un cammino impegnativo, ma non bisogna scoraggiarsi. Il Signore cammina con noi anche nelle fatiche».

Significativo anche il passaggio dedicato alla liturgia. Pur avendo permesso il ritorno della messa in latino nella basilica di San Pietro, Leone ha invitato a celebrare «con sobrietà e rispetto delle diverse sensibilità culturali», promuovendo quella che ha definito «una sapiente inculturazione della fede».

Al termine della giornata, durante la preghiera dell’Angelus, il Papa ha rivolto un pensiero alle popolazioni delle Filippine, duramente colpite da un tifone, e ha rilanciato con forza il suo appello per la pace mondiale:
«Se vogliamo davvero onorare le vittime innocenti — ha detto — dobbiamo impegnarci in negoziati sinceri e concreti per fermare le guerre. Troppe vite, soprattutto di bambini e anziani, sono già state spezzate».

Il prossimo gennaio, dunque, il concistoro si preannuncia come un passaggio cruciale per definire la direzione del nuovo pontificato: una Chiesa che non cerca scorciatoie, ma che punta alla profondità, alla collegialità e a una rinnovata unità.

ANSA

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