Emergenza idrica in Basilicata: le proposte del Coordinamento Agricoltori

Mentre la politica attende, gli agricoltori programmano: il Coordinamento presenta le sue proposte.
La Basilicata sta vivendo una fase di emergenza idrica.
È un dato di fatto ed è evidente a tutti: gli invasi si abbassano, le erogazioni diminuiscono e le aziende programmano “a intuito”, perché le informazioni ufficiali arrivano con la stessa frequenza delle grandi piogge: non abbastanza. Siamo già in ritardo, e ogni settimana persa significa una stagione compromessa.
Per questo imprenditori del Metapontino e del Vulture–Melfese, insieme al Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani e all’associazione “Difendiamo il Territorio”, hanno costituito il Coordinamento Produttori della Basilicata, una struttura tecnica con un obiettivo semplice: passare dalle rassicurazioni agli atti. Perché le imprese non vivono di annunci, ma di programmazione.
Le nostre richieste sono state trasmesse formalmente alla Giunta, al Consiglio e ai Parlamentari eletti in Basilicata.
Le rendiamo pubbliche per trasparenza, perché l’acqua non è una questione interna: riguarda un intero sistema produttivo e sociale. Una gestione moderna parte da dati condivisi, non da comunicazioni informali.
Chiediamo interventi concreti e immediatamente attuabili:
– Nomina immediata di un Commissario Straordinario, con poteri reali e un cronoprogramma 30/90/180 giorni. Un’emergenza richiede responsabilità chiare e tempi certi.
– Approvazione dello Statuto del Consorzio di Bonifica e governance tecnica: chiedere efficienza senza regole è come chiedere acqua da un serbatoio chiuso.
– Piano irriguo emergenziale 2025 con criteri uniformi e litri minimi garantiti: le imprese programmano investimenti, non previsioni del tempo.
– Revisione dell’Accordo Basilicata–Puglia con soglie minime, bilanci pubblici e verifica dell’eventuale presenza di debiti residui. La trasparenza non crea problemi: permette di risolverli.
– Piano irriguo 2026 entro il 31 dicembre: se si chiede alle aziende di programmare, occorre essere i primi a farlo.
– Ricostituzione del Tavolo Verde con verbali pubblici, trasformandolo in un luogo decisionale e non solo consultivo.
Accanto agli atti amministrativi, servono strumenti adeguati. Una Regione agricola non può gestire l’acqua con telefonate e messaggi “di passaggio”. Chiediamo un sistema digitale H24 per comunicare l’apertura e la chiusura delle vasche, con storico settimanale aggiornabile.
Un’app farebbe in pochi secondi ciò che oggi richiede ore. E soprattutto garantirebbe equità tra territori, eliminando discrezionalità e favoritismi locali.
Abbiamo richiesto un riscontro entro 20 giorni. Siamo in democrazia: se le istituzioni riterranno le nostre proposte valide, potranno adottarle. Se le riterranno superabili, potranno migliorarle.
È così che funziona un Paese moderno. L’unica scelta che non ha giustificazione è non fare nulla. Su questo, la responsabilità non è tecnica: è politica.
Il Coordinamento rimane disponibile a collaborare, portare dati e supporto tecnico. Tuttavia, senza atti amministrativi, l’emergenza resterà un titolo e non una soluzione.
Oggi servono decisioni, pianificazione e responsabilità. Il futuro si costruisce adesso, qui.
Coordinamento Produttori della Basilicata