POLITICA

Chiorazzo (BCC): “Clima d’intimidazione inaccettabile, Bardi vada a fondo su Affidopoli lucana”.

“È ormai evidente che, dietro la macchina del fango messa in moto da un giornale locale, c’è un disegno preciso di delegittimazione nei confronti dei consiglieri di opposizione che non vuole si vada a fondo nel fare chiarezza su alcune questioni. Oggi è toccato a me, domani sarà qualcun altro.

Ma non mi lascio intimidire. Chi amministra la Regione e dispone del potere pubblico dovrebbe preoccuparsi di garantire trasparenza non di sponsorizzare chi mette in atto campagne diffamatorie, fosse anche solo per restarne fuori”.

È quanto dichiara il Vice Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Angelo Chiorazzo, in merito ad alcuni articoli comparsi su un organo della stampa locale.

“Il Presidente Bardi – sottolinea Chiorazzo – se non si unirà alla condanna di queste azioni impegnandosi a fare chiarezza nel merito delle questioni si caratterizzerà come il mandante morale di questo clima inaccettabile, blandendo un sistema di informazione che si sforza di screditare chi ogni giorno svolge con serietà il proprio ruolo di controllo e di proposta.

Gli chiedo di non limitarsi a un controllo formale delle procedure ma a chiarire immediatamente e una volta per tutte lo scenario che emerge dall’inchiesta giornalistica ‘Affidopoli lucana’, che interessa il Dipartimento Ambiente, l’Arpab e Acquedotto Lucano, che è bene ricordarlo sono uffici, enti e società sottoposti al controllo della Regione Basilicata; o, improvvisamente, più funzionari sono diventati talmente ingenui da farsi gabbare da chi si nasconde dietro un reticolo di società, associazioni e conti esteri, o c’è altro da approfondire”.

“Tale richiesta – prosegue Chiorazzo – non ha natura politica ma istituzionale e morale. Non si tratta di uno scontro tra maggioranza e opposizione, ma di un dovere di verità nei confronti della comunità lucana.

Per queste ragioni chiedo anche al sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, e al presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, Antonio Tisci, di chiarire pubblicamente la natura degli affidamenti oggetto dell’inchiesta giornalistica, considerato che per alcuni di essi gli stessi enti hanno già adottato provvedimenti di revoca in autotutela”.

“Chi riveste ruoli pubblici – conclude Chiorazzo – deve sentire il dovere di rendere conto delle proprie scelte e non farsi scudo di formalismi o attacchi mediatici orchestrati. La Basilicata non ha bisogno di ombre ma di luce, non di intimidazioni ma di verità”.

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