“Asp Basilicata: i medici ci sono, ma non vogliono essere assegnati alle aree disagiate”

La carenza di medici di continuità assistenziale nel comune di Latronico continua a creare disagi, nonostante gli sforzi dell’Asp Basilicata.
In una nota ufficiale, il direttore facente funzione dell’U.O.C. Assistenza Primaria per le aree di Lauria, Senisese e Val d’Agri, Salvatore Console, interviene per chiarire la situazione e respingere le accuse rivolte dal segretario regionale della Federazione Medici Territoriali lucana.
Secondo Console, non è corretto attribuire l’interruzione del servizio di guardia medica a presunte “scelte politiche sbagliate”.
Il problema principale, sottolinea l’Asp, risiede piuttosto nella difficoltà di coprire tutti i presìdi di continuità assistenziale, spesso situati in aree interne o geograficamente disagiate. In molti casi, i medici stessi non accettano l’assegnazione in queste zone, preferendo restare nei centri più facilmente raggiungibili.
La situazione si complica ulteriormente durante i periodi festivi – come Natale, Pasqua, le ferie estive o, di recente, il ponte del 2 novembre – quando le rinunce e le assenze si moltiplicano.
Un esempio emblematico è quello della Valle del Mercure, dove i medici operanti a Lauria, pur avendo disponibilità di posti per nuovi assistiti, hanno rifiutato di aprire ambulatori secondari nei comuni di Viggianello, San Severino Lucano e Rotonda.
Molti professionisti scelgono di mantenere l’incarico nella continuità assistenziale o di svolgere ore aggiuntive, più remunerative rispetto alla medicina di base.
Queste scelte, evidenzia Console, finiscono per ridurre i servizi di assistenza primaria, e nuovi casi di scopertura potrebbero verificarsi presto anche in altri comuni, come Sant’Arcangelo.
Il dirigente spiega inoltre che l’applicazione dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN), citato dai sindacati come causa del problema, è un atto dovuto e non rappresenta un ostacolo alla copertura dei turni.
Consentire ai medici di superare i limiti orari previsti – aggiunge – servirebbe solo ad aumentare la disponibilità per i turni notturni, ma sottrarrebbe risorse preziose alla medicina di base, che resta la priorità per i cittadini.
Per l’Asp Basilicata, la soluzione più efficace non è derogare alle regole, ma razionalizzare il sistema, accorpando le postazioni di guardia medica come previsto dalla delibera della Giunta Regionale n. 266/2025.
In questo modo, i pochi medici rimasti in servizio potrebbero essere ricollocati in modo più equilibrato, garantendo una copertura territoriale più efficiente e omogenea.
