DOMANI, 6 NOVEMBRE – Femminile Plurale: terzo incontro con Sonia Peronaci, fondatrice di Giallo Zafferano

L’incontro tra la ricerca in campo gastronomico e la tradizione, tra l’identità territoriale e la contemporaneità, tra l’autenticità e la sperimentazione. Il tutto, però, secondo un filo conduttore quanto mai naturale e genuino: il gusto delle cose semplici.
È questo il tema del terzo appuntamento di Femminile Plurale, la rassegna organizzata e promossa da Casale Pontrelli, pensata per valorizzare il talento delle donne in cucina attraverso cene tematiche, degustazioni e momenti di approfondimento culturale.
Dopo il successo riscosso dai primi due eventi dedicati all’orto in cucina e all’oro verde di puglia, il filo d’olio, Femminile Plurale rilancia sul tema della centralità dell’identità femminile come motore di innovazione e crescita culturale ed enogastronomica e lo fa, giovedì 6 novembre a partire dalle ore 20, attraverso un momento conviviale che prende la forma di un vero e proprio racconto gastronomico.
A guidare la serata, ancora una volta, sarà Sandro Romano, ideatore della rassegna insieme a Luca Pontrelli e a Gianfranco Laforgia; a lui il compito di introdurre Angela D’Errico, chef del Casale Pontrelli e l’ospite d’eccezione di questo terzo appuntamento: Sonia Peronaci, fondatrice di Giallo Zafferano e oggi alla guida della scuola di cucina e spazio eventi Sonia Factory di Milano.
Un viaggio nel gusto e nella creatività, durante il quale sarà proposto un percorso di degustazione in otto portate: non una cena formale, ma un’esperienza conviviale e autentica, dove ogni assaggio si fa conoscenza e arricchimento culturale e la semplicità diventa protagonista. La serata è infatti pensata per favorire un dialogo aperto tra chef e ospiti, senza formalità e con la voglia di condividere esperienze.
Attraverso la rassegna Femminile Plurale, infatti, Casale Pontrelli intende offrire al suo pubblico un’occasione per vivere un momento di convivialità capace di trasformarsi in una grande esperienza gastronomica e, al contempo, di arricchimento culturale: l’opportunità per una riflessione collettiva sul ruolo delle donne nell’enogastronomia contemporanea, sulla valorizzazione del territorio attraverso la qualità, il rispetto delle materie prime e della loro stagionalità.
E ancora, sulle persone, le professionalità e i talenti, attraverso i quali è ancora possibile scrivere storie che parlano di territorio e di autenticità, dove la tradizione non è nostalgia, ma motore per l’eccellenza.
Dopo l’appuntamento di novembre dal titolo “Il gusto delle cose semplici”, la rassegna Femminile Plurale proseguirà con un evento che si svolgerà il prossimo 11 dicembre, sul cui tema seguirà nuova comunicazione.
“Femminile Plurale è un progetto che nasce da una conversazione con Gianfranco Laforgia e Sandro Romano, durante una serata estiva trascorsa nel nostro orto, degustando i piatti di Angela D’Errico, la nostra chef – racconta Luca Pontrelli –.
Si parlava del valore della cucina come linguaggio e come forma di espressione, ma anche del fatto che, ancora oggi, le donne – pur essendo protagoniste fondamentali della cultura gastronomica – spesso faticano a essere riconosciute, ascoltate e valorizzate.
Da quella riflessione è nata la volontà di creare una rassegna capace di dare spazio e voce al talento femminile in cucina, costruendo un luogo di incontro, scambio e contaminazione di esperienze.
Ogni appuntamento di Femminile Plurale è una storia a sé: un dialogo tra la nostra chef Angela e un’ospite che, attraverso il proprio percorso, porta una visione, un modo di interpretare la materia, il territorio e la convivialità. Il risultato è qualcosa che va oltre la semplice cena.
È un’occasione per vivere la cucina come atto culturale e collettivo, in cui le idee si intrecciano, le sensibilità si mescolano e il gusto diventa strumento di racconto.
Con FemminilePlurale vogliamo proporre serate piacevoli, certo, ma anche significative: momenti che creino rete, consapevolezza e ispirazione reciproca. Perché crediamo che la cucina, come ogni forma d’arte, sia soprattutto un modo per condividere sé stessi con gli altri”.