Si apre “Terre di pace”, il festival interreligioso di “GO! 2025”: le religioni unite piantano l’ulivo della pace

Costruire insieme: è questo il sentimento che caratterizza “Terre di pace”, il primo festival interreligioso targato GO! 2025, apertosi oggi con la piantumazione nel piazzale della Casa Rossa dell’Ulivo della pace, donato dal Enel, da parte dell’arcivescovo di Gorizia, Carlo Roberto Maria Redaelli, dal rabbino capo di Trieste e del Friuli Venezia Giulia Alexander Meloni, dagli Imam della comunità islamica Zakaria Seidu e Hamza ef Muratspahic, dal pastore della Chiesa Metodista Jens Hansen e dal ministro di culto Roberto Bonora dell’Istituto Buddista italiano Soka Gakkai.
Alla piantumazione ha partecipato anche un’ottantina di bambini delle scuole primaria Rismondo e dell’infanzia Agazzi, che hanno accresciuto ulteriormente il significato di speranza insito nell’iniziativa dando vita a un coloratissimo e festoso girotondo intorno all’ulivo.
Insieme, con lo stesso gesto, i rappresentanti delle religioni hanno coperto di terra le radici dell’ulivo, affinchè possa continuare a crescere forte e rigoglioso, come la volontà di proseguire insieme il lavoro, in un laboratorio comune, per costruire una società dove il dialogo diventi l’unica “arma” per disarmare “un mondo in fiamme”.
Prima della piantumazione, sono intervenuti il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che ha rimarcato come la pace si costruisca dal basso, facendo incontrare e dialogare la gente e soprattutto imparando a rispettare le idee e i punti di vista degli altri, il consigliere comunale Andrej Šušmelj in rappresentanza del Comune di Nova Gorica e il sindaco di Šempeter Vrtojba, Milan Turk, unanimi nel definire la giornata odierna storica per tutto il territorio.
In questi mesi i rappresentanti dei cinque diversi credo si sono trovati intorno a un tavolo, coordinati dall’assessorato alla Capitale europea della cultura GO! 2025 del Comune di Gorizia, e insieme hanno costruito concretamente il programma del Festival, proponendo ognuno un’iniziativa teatrale o musicale e confrontandosi e condividendo i temi dei diversi forum, uno dei quali completamente al femminile.
Un piccolo ma importantissimo passo sul periglioso cammino della pace realizzato grazie al dialogo senza grandi proclami, rispettoso delle diversità e delle rispettive identità ma anche curioso verso queste ultime.
Un dialogo che, in modo particolare, ha avuto al centro un tema di enorme rilevanza per l’intera società mondiale: l’ambiente, argomento su cui è imperniata la maggior parte dei forum proposti.
Un’occasione davvero straordinaria che sta già vivendo momenti di incontro e di conoscenza per dare vita al laboratorio permanente del dialogo interreligioso.
L’ingresso è gratuito per tutti gli eventi del Festival.
