Restituzioni, a Roma 117 opere restaurate da Sironi a Pascali

Arriva a Roma “Restituzioni 2025”, l’esposizione che dal 28 ottobre apre al pubblico una selezione di opere restaurate nell’ambito della XX edizione di Restituzioni, il grande progetto dedicato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico italiano promosso da Intesa Sanpaolo in collaborazione con il Ministero della Cultura da oltre 36 anni.
La mostra, presentata in anteprima il 27 ottobre, resterà visitabile al Palazzo delle Esposizioni fino al 18 gennaio 2026, con al centro i lavori di restauro sostenuti da Intesa Sanpaolo tra il 2022 e il 2025.
In totale sono esposte 117 opere su 128 restaurate, provenienti da tutte le regioni d’Italia.
«Restituzioni rappresenta il più grande laboratorio della bellezza italiana: un percorso iniziato nel 1989 che continua senza sosta», spiega Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo.
Tra gli artisti più celebri presenti ci sono Giovanni Bellini, Bartolomeo Vivarini, Giulio Romano, Battistello Caracciolo, Luca Giordano, fino a Mario Sironi e Pino Pascali.
Accanto a questi, la mostra offre una testimonianza della ricchezza e diversità del patrimonio nazionale, con oggetti come l’arpicordo pentagonale di Giovanni Antegnati del XVI secolo, la draisina ottocentesca di Gallarate, l’arco da Samurai e la barca siamese dal Castello Ducale di Agliè (Torino), la barca cucita (metà II – fine I secolo a.C.) lunga oltre 4 metri dal MAN di Adria e due abiti in stile charleston provenienti da Roma.
Secondo Marco Delogu, presidente di Palaexpo, la rassegna «accompagna i visitatori in un percorso unico che intreccia stili e secoli differenti», dall’antica Roma fino alle opere contemporanee di Pino Pascali, già protagonista di altre esposizioni nel Palazzo delle Esposizioni.
Organizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la mostra è prodotta da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, con la curatela scientifica di Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco e Carlo Bertelli come curatore emerito.
ANSA
