Uniti dopo lo scisma,Papa Leone e Re Carlo pregano insieme

La Cappella Sistina ha scritto una nuova pagina della storia: per la prima volta in cinque secoli, un Papa e un re d’Inghilterra si sono ritrovati a pregare insieme, proprio nel luogo dove Enrico VIII aveva scatenato lo scisma dalla Chiesa di Roma.
Con la visita di Papa Leone e del re Carlo III, viene inaugurata una nuova fase nei rapporti tra cattolici e anglicani, un dialogo che, nonostante le difficoltà, è sempre proseguito negli ultimi anni.
Il momento simbolico di questa visita di Stato di Carlo e Camilla al Vaticano è stato segnato dall’ecumenismo e dalla cura per l’ambiente, due temi condivisi sia dalla Santa Sede che dalla Corona britannica.
Ma anche la pace e la povertà sono stati al centro della discussione, argomenti che sono prioritari per il Vaticano e per Buckingham Palace.
Dopo il saluto privato a Papa Francesco, avvenuto lo scorso aprile durante un momento di grave malattia del Pontefice, questa visita rappresenta anche un respiro di sollievo per la famiglia reale, che recentemente ha dovuto affrontare scandali, come quello che ha coinvolto il fratello di Carlo, Andrea.
Per il Papa, è stata l’occasione di rafforzare l’alleanza con gli anglicani, considerato che il dialogo interreligioso è cruciale nella costruzione di un mondo più pacifico.
Durante la visita, uno dei simboli di questo incontro è stato lo scambio di due piante di orchidee bianche nella Sala Regia. Ma i doni non si sono fermati qui.
Carlo e il Papa hanno anche conferito reciproche onorificenze: da oggi, il re d’Inghilterra è “Royal Confrater” della basilica di San Paolo, mentre il Pontefice è stato nominato “Papal Confrater” della Cappella di San Giorgio al Castello di Windsor.
Un altro simbolo tangibile di questa giornata è uno scranno in legno di noce e acero, realizzato appositamente per l’occasione e destinato a rimanere fisso nella basilica di San Paolo.
Questo scranno sarà utilizzato da Carlo e dai suoi successori durante le cerimonie ecumeniche future, sottolineando l’importanza di questi momenti di incontro fra le due fedi.
Arrivati in Vaticano poco prima delle 11, Carlo, in abito blu chiaro, e Camilla, in nero, hanno rispettato il protocollo.
La regina, infatti, non aveva il “privilegio del bianco”, riservato esclusivamente alle regine cattoliche. Durante la visita, Carlo non ha potuto fare a meno di ammirare la bellezza del Palazzo Apostolico, esprimendo il suo entusiasmo a Papa Leone, con il quale ha condiviso il suo “thrill” per questo incontro.
Il dialogo è avvenuto in inglese, lingua comune che ha caratterizzato tutti gli incontri, mentre il latino è stato utilizzato solo per la preghiera dei salmi. Carlo e Camilla sono giunti a Roma per celebrare il Giubileo dei cattolici, un evento che nel 2000 aveva visto la partecipazione anche della regina Elisabetta.
Il pomeriggio, poi, è stato segnato dalla visita alla basilica di San Paolo, attraverso la Porta Santa, un gesto che anche gli anglicani hanno compiuto in questo Anno Santo.
Nel momento più politico della visita, l’incontro tra Carlo III e il Segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ha permesso di affrontare temi cruciali come la salvaguardia dell’ambiente e la lotta contro la povertà, con un focus particolare sull’impegno comune per la pace e la sicurezza di fronte alle sfide globali. Il dialogo ecumenico, sempre più necessario, è stato anch’esso al centro dei colloqui.
La giornata è culminata con la funzione ecumenica a San Paolo fuori le Mura, durante la quale Carlo III ha preso posto su uno scranno speciale.
Questo scranno, che porta lo stemma della monarchia britannica e il motto “Ut unum sint” – “Affinché siano una cosa sola”, citazione dal Vangelo di San Giovanni – è stato dedicato al re e diventerà una presenza fissa nella basilica. La funzione ha visto alternarsi preghiere in latino e in inglese, con una lettura tratta dalla Lettera di San Paolo ai Romani, il passo che ha centrato il tema della speranza, evocato dal Giubileo.
Durante la visita, si è pregato anche per i leader delle chiese, affinché siano guida per la giustizia, la libertà e la pace, nonché per la Terra, la “nostra casa comune” che chiede attenzione e cura.
Nel tardo pomeriggio, Carlo ha partecipato a un ricevimento presso il Pontificio Collegio Beda, dove, accompagnato da Camilla, ha incontrato sacerdoti e cittadini britannici in servizio al Vaticano.
Mentre sorseggiava un tè, Carlo ha scoperto una targa commemorativa della sua visita e ha partecipato simbolicamente alla piantumazione di un albero di arancio, che resterà come ricordo di questo incontro ecumenico.
Il Collegio Beda è un seminario per la formazione dei sacerdoti del Commonwealth e ospita temporaneamente anche il Pontificio Collegio Scozzese.
Questa visita si è conclusa con un rinnovato impegno per la pace, l’ambiente e il dialogo tra le fedi, temi fondamentali non solo per il Vaticano, ma anche per la monarchia britannica.
La visita di Stato di Carlo e Camilla ha così segnato un nuovo capitolo di cooperazione tra la Chiesa cattolica e la Chiesa anglicana, confermando l’importanza di coltivare la pace, la speranza e la solidarietà in un mondo sempre più interconnesso.
ANSA