POLITICA

Sanità in Basilicata, dibattito in Consiglio regionale

Per la minoranza gli interventi di Bochicchio, Lacorazza, Vizziello, Marrese, Verri, Cifarelli, Araneo e Chiorazzo. Per la maggioranza i consiglieri Picerno, Galella, Leone, Aliandro, Morea e Fanelli. Dal GM, Casino e replica dell’assessore Latronico

Dopo la relazione dell’assessore al ramo, Cosimo Latronico, dello scorso 30 settembre, il Consiglio regionale, nella seduta pomeridiana, presieduta da Chiorazzo, ha proseguito i lavori con un dibattito approfondito sulla situazione sanitaria in Basilicata, dando spazio agli interventi dei consiglieri.

Per la minoranza hanno preso la parola i consiglieri Bochicchio, Lacorazza, Vizziello, Marrese, Verri, Cifarelli, Araneo e Chiorazzo.

Per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri Picerno, Galella, Leone, Aliandro, Morea, Fanelli e Napoli.

Dal gruppo misto, il consigliere Casino ha espresso apprezzamento per il lavoro della Giunta, sottolineando risultati concreti su assunzioni, investimenti e riduzione del disavanzo, invitando però l’opposizione a proporre soluzioni costruttive.

L’opposizione ha sottolineato come la sanità lucana resti in una situazione strutturalmente critica, con liste d’attesa ancora lunghe, reparti carenti di personale e pronto soccorso sotto pressione.

È stata evidenziata la mancanza di una strategia politica chiara, nonostante il presidente Bardi governi da oltre sei anni.

Disavanzo sanitario, mobilità passiva crescente e spesa farmaceutica fuori controllo sono stati indicati come segnali di un sistema privo di direzione. Grande attenzione è stata posta sulla carenza di personale medico e infermieristico, che richiede piani straordinari di reclutamento e stabilizzazione.

“Ritardi nell’attuazione del PNRR e uso limitato del fascicolo sanitario elettronico peggiorano ulteriormente la situazione”.

La gestione della programmazione sanitaria è stata criticata anche per l’esclusione del Consiglio regionale dai processi decisionali. “Atteggiamenti troppo mediatici e atti aziendali già approvati stanno svuotando di contenuto il Piano Sanitario Regionale ancora atteso”.

La narrazione ufficiale sul presunto riequilibrio dei conti è stata contestata, con dati alla mano. Sono stati richiamati limiti nei LEA, ritardi e carenze nella rete oncologica e nei servizi sanitari, e il fatto che case e ospedali di comunità previsti dal PNRR non siano ancora operativi.

“La distribuzione delle risorse basata sulla spesa storica accentua le disuguaglianze”. La medicina territoriale è risultata debole e poco integrata, con necessità di sviluppare telemedicina e digitalizzazione.

“Il personale sanitario riceve incentivi insufficienti, i turni extra sono poco remunerati e cresce il rischio di migrazione. La sanità pubblica rischia di diventare un servizio riservato a pochi, lontano dai cittadini delle aree interne”.

La gestione economica è stata criticata per deficit persistenti, sforamenti nella spesa farmaceutica e mancanza di un piano coerente. L’opposizione ha ribadito la priorità della continuità assistenziale, dell’integrazione tra ospedali e medicina di prossimità, della valorizzazione del personale e della necessità di azioni concrete, sostenibili e verificabili, “sostituendo propaganda e annunci con fatti concreti”.

La maggioranza ha invece sottolineato che il Piano Sanitario rappresenta un impegno concreto del Governo regionale, non solo tecnico, ma fondato su sostenibilità economica, coesione territoriale e prossimità ai cittadini.

Ogni progetto punta a garantire equità tra territori, rafforzare la medicina territoriale e completare case e ospedali di comunità, soprattutto nelle aree interne.

Prevenzione, screening ed educazione sanitaria, integrati con volontariato e terzo settore, sono considerati una priorità. Si punta a ridurre le liste d’attesa attraverso obiettivi chiari, gestione dei flussi e strumenti telematici, incentivando prestazioni straordinarie e potenziando l’organico ospedaliero. Particolare attenzione è rivolta alle case di riposo, con aumento di risorse e personale.

La qualità della sanità lucana, pubblica e privata convenzionata, è stata riconosciuta, con attenzione all’approccio umano e alla continuità delle cure.

“La sanità privata convenzionata può contribuire a ampliare i servizi e creare posti di lavoro locali”. La maggioranza ha ricordato le cause storiche e nazionali della carenza di medici, come tagli e riforme, sottolineando l’importanza della qualità dei professionisti per garantire una buona sanità.

La maggioranza ha poi evidenziato interventi concreti, incentivi per attrarre professionisti e uso efficace del PNRR. L’orientamento è ad “una pianificazione ospedaliera chiara, integrazione pubblico-privato, attenzione alla medicina territoriale e riduzione dei codici non urgenti nei pronto soccorso”.

È stato ricordato l’impegno della maggioranza nella gestione della pandemia, nella riapertura dei servizi, nella stabilizzazione del personale e nell’avvio della facoltà di Medicina.

In chiusura, è stato ribadito l’invito alla collaborazione tra maggioranza e opposizione, sottolineando i progressi concreti, senza negare le criticità ancora da affrontare, con “l’obiettivo di sviluppare una sanità efficace, vicina ai cittadini e pronta a rispondere alle sfide future della Basilicata”.

Nella sua replica conclusiva, l’assessore alla Salute, Cosimo Latronico, ha ribadito il carattere strutturale e delicatissimo del tema sanitario, definendolo “una responsabilità morale prima ancora che politica”. Ha ricordato di essersi fatto carico, fin dal suo insediamento, anche delle criticità ereditate, ritenendo che la sanità rappresenti una funzione costitutiva della Regione.

Ha evidenziato come il dibattito sul regionalismo sanitario sia oggi riaperto a livello nazionale, ma ha assicurato il proprio impegno personale e costante per migliorare il sistema lucano “valorizzando ciò che già funziona e cercando soluzioni concrete, lontane dalle polemiche e dalle strumentalizzazioni”.

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