CULTURA E EVENTI

Bardi incontra il Cluster di Bioeconomia

Un settore in forte espansione che conta 54 aziende con il supporto di importanti centri di ricerca. L’incontro di questa mattina si è concluso con l’impegno ad attivare un tavolo di confronto periodico, a cadenza mensile o bimestrale, per entrare nel dettaglio degli argomenti.

La bioeconomia è molto più di un settore produttivo: è una rivoluzione culturale ed economica. Si basa sull’utilizzo intelligente e responsabile delle risorse biologiche rinnovabili – piante, animali, microorganismi e residui organici – per creare energia, cibo, materiali e prodotti innovativi.

È il punto d’incontro tra scienza, natura e impresa, dove la tecnologia lavora insieme all’ambiente per generare valore economico, sociale e ambientale.

E rappresenta una straordinaria opportunità per ripensare lo sviluppo, creare nuovi posti di lavoro verdi e rendere il nostro pianeta più sano e resiliente.

Il tema è stato al centro di un incontro oggi tra il Presidente della Regione, Vito Bardi, e il cluster lucano di bioeconomia, guidato da Domenico Lazzazzera, che rappresenta una rete dinamica composta da 54 aziende, 2 cooperative e importanti centri di ricerca come Enea, Alsia, Agrobios, Irccs Crob, Università della Basilicata, Cnr e Feem, tutti impegnati nello sviluppo di progetti che coniugano sostenibilità, innovazione e crescita economica.

L’incontro – a cui ha partecipato l’intero direttivo del cluster – ha messo in evidenza i diversi ambiti di azione della bioeconomia: dalla valorizzazione delle biomasse all’agricoltura sostenibile, dall’energia pulita ai nuovi materiali ecocompatibili. Un settore che, anche in Italia, sta vivendo una fase di espansione significativa.

Secondo l’XI Rapporto sulla Bioeconomia in Europa, nel 2024 il valore complessivo della bioeconomia italiana ha raggiunto 426,8 miliardi di euro, pari a circa il 10% della produzione economica nazionale, con 2 milioni di occupati.

A livello europeo, il comparto vale oltre 3.000 miliardi di euro e dà lavoro a circa 17 milioni di persone, confermandosi uno dei motori principali della transizione verde.

In Italia, la filiera agroalimentare continua a essere il cuore pulsante del sistema, rappresentando oltre il 63% del valore prodotto, seguita dalla chimica verde, dal tessile sostenibile, dal legno-arredo e dai nuovi bioprodotti.

In questo contesto la Basilicata si inserisce come territorio con un grande potenziale di sviluppo grazie alla collaborazione tra imprese, mondo della ricerca e istituzioni.

Durante l’incontro Lazzazzera ha illustrato come il cluster stia lavorando per trasformare la sostenibilità in leva di competitività, puntando su innovazioni applicate e filiere circolari e trasversali capaci di creare valore aggiunto per il territorio.

Tra le innovazioni citate nel corso dell’incontro la trasformazione di eccessi fotovoltaici in biometano attraverso elettrolisi e metanazione biologica, il recupero di acque reflue urbane e industriali tramite impianti di depurazione con batteri per il recupero di acque reflue, le applicazioni per la ricerca oncologica e per la medicina personalizzata.

Il Presidente Vito Bardi, da sempre sensibile ai temi dell’innovazione, ha ribadito l’interesse della Regione verso un comparto che guarda al futuro: “La Basilicata – ha detto il governatore lucano – ha le competenze, le energie e le idee per diventare protagonista della transizione verde.

La bioeconomia è una grande opportunità per costruire un modello di sviluppo sostenibile e moderno, in linea con le sfide europee e con le esigenze delle nostre comunità”.

L’incontro si è concluso con l’impegno ad attivare un tavolo di confronto periodico, a cadenza mensile o bimestrale, per entrare nel dettaglio degli argomenti e focalizzare l’attenzione sui singoli progetti.

Con l’obiettivo più generale di fare della Basilicata un laboratorio di innovazione e sostenibilità capace di tutelare l’ambiente, valorizzare le competenze e creare posti di lavoro.

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