CRONACA

Medio Oriente: Accordo tra Hamas e Israele sul piano di pace per Gaza

Medio Oriente: Accordo tra Hamas e Israele per il piano di pace a Gaza

Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato, nella notte italiana, il raggiungimento di un accordo storico tra Israele e Hamas per la “prima fase” del piano di pace per Gaza, frutto di intense negoziazioni condotte a Sharm el-Sheikh, con il forte sostegno della comunità internazionale. La tregua, tuttavia, entrerà in vigore solo dopo l’approvazione da parte del governo israeliano.

Dettagli dell’accordo

Secondo l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, la firma dell’intesa prevede, come primo passo, il rilascio di circa 1.950 prigionieri palestinesi da parte di Israele, in cambio della liberazione di 20 ostaggi israeliani ancora in vita. Il rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire tra domenica e lunedì, come confermato da fonti interne a Hamas.

Inoltre, l’accordo stabilisce che almeno 400 camion di aiuti umanitari entreranno ogni giorno nella Striscia di Gaza per i primi cinque giorni del cessate il fuoco, e la ritirata graduale delle truppe israeliane sarà avviata durante la stessa fase. I negoziatori stanno lavorando a stretto contatto con tutte le fazioni palestinesi per assicurarsi che l’accordo venga attuato come previsto.

Reazioni internazionali e locali

L’accordo ha suscitato diverse reazioni internazionali. Il presidente dell’Autorità Palestinese, Abu Mazen, ha espresso ottimismo, sperando che questo accordo segni un passo verso la creazione di uno Stato palestinese indipendente. Analogamente, numerosi paesi arabi e occidentali, inclusi Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, hanno celebrato l’accordo, considerando la tregua un’opportunità per la stabilità nella regione.

In Italia, la premier Giorgia Meloni ha elogiato la notizia, sottolineando che il piano di pace può aprire la strada a una soluzione duratura per la regione. Anche il vicepremier Antonio Tajani ha ribadito l’impegno dell’Italia nel rafforzare la tregua, fornire aiuti umanitari e supportare la ricostruzione di Gaza.

L’opposizione interna in Israele

Nonostante il consenso internazionale, l’accordo non ha ricevuto il pieno supporto all’interno di Israele. Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze di estrema destra, ha annunciato che non voterà a favore, sottolineando che Israele dovrebbe continuare a perseguire l’eliminazione di Hamas dopo il rilascio degli ostaggi. Al contempo, altre voci, tra cui quelle del partito di Netanyahu, hanno espresso preoccupazioni sul rischio di liberare terroristi che potrebbero minacciare la sicurezza a lungo termine di Israele.

Prossimi passi

L’accordo si inserisce all’interno di un piano più ampio, sostenuto dal presidente Trump, che prevede anche il disarmo di Hamas e la riorganizzazione della governance di Gaza. Tuttavia, alcuni degli aspetti più complessi, come il disarmo di Hamas e la definizione della futura amministrazione della Striscia, richiederanno ulteriori negoziati nelle prossime settimane.

Una fase delicata

Secondo fonti interne, se Hamas non dovesse riuscire a localizzare i corpi degli ostaggi israeliani morti, una task force internazionale composta da Qatar, Egitto, Stati Uniti e Israele entrerà in azione per il recupero delle salme. Inoltre, mentre il ritiro delle truppe israeliane sta iniziando, le forze israeliane continueranno a essere schierate in alcune aree di Gaza, dove il nord della Striscia rimane una zona di combattimento.

L’impegno degli Stati Uniti e la visita di Trump

L’annuncio dell’accordo coincide con la visita imminente di Donald Trump in Israele. La sua visita avrà lo scopo di consolidare l’accordo e fornire ulteriore supporto agli sforzi di pace. Trump ha affermato che l’Iran giocherà un ruolo importante nel quadro complessivo di pace, suggerendo che l’accordo a Gaza potrebbe essere solo l’inizio di una serie di iniziative per la stabilità regionale.

Nel frattempo, gli abitanti di Gaza hanno celebrato l’accordo con festeggiamenti nelle strade, mentre a Tel Aviv le famiglie degli ostaggi hanno accolto con sollievo la notizia della possibile liberazione.

Prospettive future

Anche se il cessate il fuoco entra in vigore, il processo di pace è appena iniziato. Gli Stati Uniti e i loro alleati continueranno a monitorare da vicino l’attuazione dell’accordo, mentre Israele e Hamas dovranno affrontare sfide interne ed esterne per garantire che la tregua non si trasformi in una soluzione temporanea ma duratura.

ANSA

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