Vulture-Alto Bradano Città del Vino: Cia, a vincere è stato il “valore” dei vitivinicoltori a fare squadra

A vincere è stato il “valore” dei vitivinicoltori a fare squadra per preservare e rilanciare un capitale economico, sociale e culturale che nell’intera Basilicata ha un valore di 15 milioni di euro. E’ il commento del presidente e del direttore Cia-Agricoltori Potenza, Giambattista Lorusso e Giovanna Perruolo, al riconoscimento assegnato al Vulture-Alto Bradano come Città Italiana del Vino 2026. E’ dunque un successo-simbolo per tutte le 5.500 aziende vitivinicole lucane che – aggiungono – porterà nuovi traguardi di promo-commercializzazione partendo in prima battuta da un cambio di passo dell’Europa che, già dalle agende politiche dell’autunno, dovrà essere meno penalizzante e più incentivante per il settore vino.
I temi che ci aspettano in autunno: pacchetto vino, futura Pac, regole per reimpianti e ristrutturazioni, legge 238/16, registro e schedario, bere consapevole. Sicuramente il vino tricolore e il vino lucano di cui l’Aglianico è il più rappresentativo – sottolineano Lorusso e Perruolo- stanno vivendo un momento difficile di transizione.
C’è il sorpasso della Francia dopo 9 anni in vetta alla produzione mondiale e il cambio e calo dei consumi con un ulteriore -3% annuo, complici il cambiamento climatico che pesa sulle rese e l’inflazione che incide sulla spesa. Ma il mondo del vino, attualmente, paga anche l’escalation di attacchi e criminalizzazioni, con le proposte europee di etichettatura delle bevande alcoliche e di alert sanitari sulle bottiglie, le ipotesi di limitazioni su sostegni e sponsorizzazioni, creando allarmismo e disinformazione, perché non si fa più distinzione tra il consumo corretto, moderato, responsabile e l’abuso”.
Per questo, il riconoscimento deve servire a fare quadrato intorno al comparto e a chiedere tutti insieme di riorientare le politiche Ue , salvaguardando i fondi di promozione per il vino, concentrandosi sulla lotta all’abuso di alcol e, soprattutto, evitando misure restrittive o sproporzionate che minano le comunità e i territori del vino”. Siamo certi inoltre che il riconoscimento produrrà benefici diretti all’enoturismo che specie nel Vulture-Alto Bradano ha raggiunto un livello di maturità. Per Cia c’è però bisogno di aggiornare la legge 12/2010 sui Parchi urbani delle cantine e la legge 7/2000 sulle Strade del vino, entrambe ferme da oltre 15 anni.