Senise, la poesia di Michele Parrella rivive a teatro
Lo spettacolo, che si avvale della regia e dell’interpretazione di Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga, nato in sinergia con la Presidenza del Consiglio Regionale di Basilicata, mira a raccontare la vita e l’opera del “principe del Serrapotamo” e il suo "vagare" in città europee.

Il 21 settembre a Senise, alle ore 18 e 30, il Centro Mediterraneo delle Arti di Ulderico Pesce presenta una pièce teatrale dedicata al poeta lucano Michele Parrella nato a Laurenzana il 17 ottobre del 1929 e morto a Roma l’8 marzo 1996.
Lo spettacolo, nato in sinergia con la Presidenza del Consiglio Regionale di Basilicata, mira a raccontare la vita e l’opera del “principe del Serrapotamo”, con l’obiettivo di contribuire a togliere dall’oblio la voce di questo poeta di cui, purtroppo, non si parla più nemmeno nella sua terra.
Parrella è l’unico poeta lucano che ha fatto della piaga dell’emigrazione lucana nel mondo il tema centrale della propria ricerca estetica e che ha denunciato l’incapacità del mondo politico di risollevare le sorti del Sud sconfiggendo la piaga dello spopolamento.
Elemento strutturale dello spettacolo, inoltre, è il vagabondare del poeta, dal paese natìo, fino a toccare terre e paesi e città che lo accolsero, come Monaco di Baviera, Parigi, Berlino, Firenze, Matera, Roma ed altri luoghi che hanno influenzato la sua produzione artistica.
Questo suo “vagare”, e questa scrittura “provvisoria ed errante”, lo portava a rifiutare qualsiasi “ancora”, o “fermata”, dettata dalle convenzioni del mondo borghese.
Per Parrella non era importante il “mostrarsi”, rifiutava l’esibizione, rifiutava anche l’idea di pubblicare le proprie poesie, per lui era importante scriverle e fare il viaggio della vita con la massima sincerità e il massimo piacere.
Se per D’Annunzio era importante arrivare alla meta, vincere, il “Vittoriale” ideato dal poeta vate è il mausoleo della propria vittoria nella vita, Parrella conia un termine che diventa il paradigma della sua vita e del suo percorso poetico lo “sconfittoriale”.
In un’epoca dove dobbiamo mostrarci vincenti, forti, dove dobbiamo comunicare, apparire, socializzare attraverso i moderni sistemi di comunicazione, appare educativo il messaggio lanciato già negli anni ’50 dal poeta lucano che, forse, preferirebbe continuare a rimanere nell’ombra.
Lo spettacolo, che si avvale della regia e dell’interpretazione di Ulderico Pesce e Maria Letizia Gorga, con Stefano De Meo (pianoforte), Pierangelo Camodeca (fisarmonica), Vincenzo D’Orsi (percussioni), Federico Casalaspro (cup cup) ed Ester Santarsiero, Filomena Canosa e Raffaella Esposito, è stato presentato a Laurenzana (PZ), a Tricarico (MT) e al Festival internazionale di poesia “Poetry village” di Roma.