CULTURA E EVENTI

Arriva Haka, l’urlo dei giovani in cerca di identità

Il “cacciatore dei sogni”, Stefano Buttafuoco, intona il grido “Haka” e si lancia in una nuova sfida televisiva che propone un format tutto dedicato ai giovani, alle opportunità per le nuove generazioni.

Dal 21 settembre su Rai 3, la domenica alle 13 (e poi in replica il venerdì nel primo pomeriggio) parte questo nuovo format di approfondimento condotto dal giornalista e realizzato in collaborazione con il Dipartimento Sport della Presidenza del Consiglio: “Haka – L’urlo dei giovani” ha come mission quella di promuovere e valorizzare le iniziative di palazzo Chigi in materie che vanno dalla partecipazione sociale al lavoro e al volontariato.

Più che una danza di guerra, la Haka veniva eseguita per mostrare l’orgoglio, la forza e l’unità di una tribù: anche per questo è diventata il rito della nazionale neozelandese di rugby.

E oggi, sottolinea il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, è questo il significato attribuito al titolo di questo nuovo programma che arriva in un momento in cui “è bene che ci siano sempre più danze della pace e non della guerra.

Quello che vogliamo trasmettere è il senso delle opportunità e è giusto che questa danza venga richiamata per lo spirito identitario che richiama.

E forse non abbiamo neppure bisogno di urlare, ma semplicemente di parlare” dice il ministro che invita anche la Rai a sperimentare di più il confronto con i giovani, con programmi in diretta, anche di confronto con esponenti politici.

Per ora la trasmissione, rivolta ad un pubblico di ragazzi under 35, è un viaggio nell’universo spesso sconosciuto dei sogni, delle paure e delle ambizioni delle nuove generazioni.

A cui si prova a dare risposte con proposte concrete: facendogli conoscere i progetti nati e pensati proprio per la loro crescita personale e professionale.

Come il progetto “Spazi civici di comunità” per creare luoghi in cui i giovani possano accedere gratuitamente ad attività sportive e ricreative, oppure il progetto Rete, dedicato all’inserimento lavorativo, passando per la Carta Giovani che agevola le condizioni per accedere ad alcuni bene e servizi.

Soprattutto “Haka” racconterà le possibilità offerte dal Servizio Civile Universale che offre, a fronte di un assegno mensile e di altri vantaggi, di fare esperienze anche all’estero.

E che ora, ricorda Abodi in occasione della presentazione del nuovo format Rai, assegna nel lavoro pubblico una riserva del 15% per chi ha fatto il servizio civile che potrebbe essere presto estesa anche alle partecipate pubbliche quotate. “Come governo assicuro che siamo in grado di dare corrispondenza” alle richieste di ascolto delle nuove generazioni: “Noi arriveremo alla primavera 2027 ma quello che facciamo oggi porterà benefici anche dopo”.

Per ora il programma, spiega il direttore approfondimento Rai Paolo Corsini, ribadisce la “centralità della missione del servizio pubblico”. Con uno spirito “Haka” che “da padre e rugbysta, lo individua come molto educativo e positivo: richiama l’azione, la disciplina, il coraggio e incita a vivere insieme con intensità ogni sfida. È un messaggio forte da diffondere” dice.

Ma soprattutto, assicura il conduttore Stefano Buttafuoco, sarà “un programma sfidante: l’obiettivo è stato soprattutto quello di rinforzare quel rapporto di fiducia tra la Gen Z e la politica che sta venendo sempre meno.

I giovani si sentono poco ascoltati e le istituzioni, pur facendo iniziative significative, fanno fatica a farle conoscere. Haka come prima missione ha questo obiettivo: rinsaldare il rapporto di fiducia tra giovani e istituzioni”.

ANSA

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