CRONACA

La Chiesa dei ragazzi, Acutis e Frassati sono santi

E’ un fiume umano, dai ragazzi alle suore, dalle famiglie agli scout, quello che oggi ha invaso San Pietro per la canonizzazione di due ragazzi: Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis.

E’ stata una festa questa prima canonizzazione di Papa Leone che ha colto l’occasione per lanciare un appello ai giovani: “I santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis sono un invito rivolto a tutti noi, soprattutto ai giovani, a non sciupare la vita, ma a orientarla verso l’alto e a farne un capolavoro”. Sono oltre 80mila i fedeli a San Pietro. In prima fila il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sono arrivati da Torino e da tutti i circoli dell’Azione Cattolica, che era il punto di riferimento di Frassati, come anche da Milano ed Assisi, le città di Acutis. Ma i fedeli, giunti a Roma per omaggiare questi due ragazzi santi, laici e italiani, arrivavano davvero da tutto il mondo.

Un gruppetto anche dagli Emirati Arabi Uniti che da oggi, proprio in onore di questi due giovani, avrà ufficialmente il suo gruppo giovanile cattolico.

Ci sono i discendenti del santo torinese, morto esattamente cento anni fa, e c’è tutta la famiglia (papà, mamma e fratelli) di Carlo, l’influencer di Dio, chiamato così perché ha declinato la sua fede non solo nella messa e nei rosari ma anche costruendo siti sul web. Genitori alla canonizzazione di un figlio si erano visti solo una volta nella storia, 75 anni fa, per quella di Maria Goretti.

Prima della celebrazione, con un fuoriprogramma, Papa Leone si è presentato in piazza per dire: “Oggi è una festa bellissima per tutta l’Italia, per tutta la Chiesa e per tutto il mondo”.

E ha ricordato che questi giovani hanno incontrato Cristo nell’Eucarestia ma anche “nei poveri, nei fratelli e nelle sorelle”.

Frassati, figlio dell’alta borghesia di Torino (il papà era il direttore de La Stampa) girava nei primi del Novecento con un carretto per distribuire tutto ciò che poteva ai poveri. Carlo, il millennial dalla felpa e scarpe da ginnastica, come è sepolto ad Assisi, dava ai più bisognosi quello che riusciva ad accumulare dalle sue paghette.

Per entrambi una malattia fulminante ha messo precocemente la parola ‘fine’ alle loro vite. Ma tutti ne sottolineano la serenità e la gioia anche nell’affrontare quest’ultima prova.

“Si racconta spesso di una gioventù smarrita e incapace di guardare e far guardare al futuro con speranza. Nella canonizzazione di Frassati e Acutis c’è la smentita viva e concreta di questo luogo comune”, ha detto alla fine della cerimonia il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Per il Presidente della Camera Lorenzo Fontana “le vite di questi due nuovi santi hanno tanto da dire al nostro tempo e sono la risposta alla sete di valori dei giovani”.

Una festa, dunque, sulla quale è arrivata però anche l’ombra della polemica. ‘Times of Israel’, parlando in particolare di Acutis, ha sottolineato che “dietro questa celebrazione si cela un’eredità inquietante: i miracoli promossi online da Acutis affondano le radici in miti antisemiti secolari che hanno alimentato l’odio e la violenza contro le comunità ebraiche”.

Secondo il giornale israeliano “sebbene Acutis abbia evitato di menzionare esplicitamente gli ebrei in queste narrazioni, riferendosi invece a ‘profanatori’ o ‘malfattori’, le fonti storiche da cui ha tratto spunto, tra cui registri ecclesiastici e letteratura devozionale, spesso identificano i colpevoli come ebrei”.

“Queste storie – si legge ancora sul giornale – contribuirono a radicare stereotipi antisemiti nell’immaginario cristiano, ispirando arte, reliquie, processioni e festività.

Esecuzioni, pogrom o espulsioni di massa di ebrei spesso seguivano le accuse di sacrilegio”. La giornata si è chiusa con un nuovo appello di Leone alla pace soprattutto per la Terra Santa e l’Ucraina: “Ai governanti ripeto: ascoltate la voce della coscienza.

Le apparenti vittorie ottenute con le armi, seminando morte e distruzione, sono in realtà delle sconfitte e non portano mai pace e sicurezza. Dio non vuole la guerra, Dio vuole la pace e Dio sostiene chi si impegna a uscire dalla spirale dell’odio e a percorrere la via del dialogo”.

ANSA

 

Pulsante per tornare all'inizio