Armani e l’amore per lo sport, ‘lui oro dell’eleganza

Il blu della nazionale di calcio o il tricolore sulle sue divise olimpiche.
E poi soprattutto il basket. E’ stata un’autentica passione quella di Giorgio Armani per lo sport; in particolare per la pallacanestro di cui è stato prima tifoso, poi sponsor, fino a diventare proprietario dell’Olimpia Milano.
Cosi’, tra le mille voci di cordoglio, tante sono quelle da sportivi e società, con l’Italia del calcio che lo ricorderà domani a Bergamo prima della partita con l’Estonia e quella del basket in campo oggi agli Europei con il lutto al braccio.
“E’ stato la medaglia d’oro dell’eleganza”, le parole del presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, come omaggio alle divise che Armani ha disegnato per gli atleti olimpici da Londra 2012.
“E’ un genio, il Leonardo da Vinci italiano dei tempi moderni”, disse di lui Dan Peterson, il coach americano richiamato dallo stilista alla guida dell’Olimpia nel 2011, tre anni dopo l’acquisto del club dopo qualche stagione da sponsor; un’operazione di cuore piu’ che economica.
“Mi costa tantissimi soldi, ma ne sono orgoglioso”, ammise lo stilista. Solo diversi anni dopo, Peterson raccontò che nel loro primo incontro Armani si era fermato prima di stringergli la mano, notando il polsino che sporgeva troppo dalla manica della giacca.
“Il giorno dopo, mi riportarono in sartoria…”. Lo stile prima di tutto, anche nello sport.
Uno stile asciutto, essenziale: come la linea di direzione di un campione, che sa che per trionfare non deve esagerare, semmai sottrarre. E di trionfi, sotto la presidenza di Giorgio Armani, l’Olimpia ne ha colti diversi, a cominciare dai sei scudetti che il patron-stilista festeggiava andando in campo con i suoi giocatori.
Lo sport, aveva raccontato Armani, “ha ancora la capacità di emozionare”, e per questo lo aveva reso “parte del mio lavoro”, con una linea dedicata EA7, dove il numero è un riferimento all’amico Andry Shevchenko, col quale si passò la fiaccola olimpica di Torino 2006.
“Credo nel potere positivo dell’atto agonistico: l’uso intelligente della disciplina e l’abitudine alla sfida leale danno vita a una miscela che dà energia agli atleti e agli spettatori”.
La conseguenza naturale sono state le numerose partnership avviate, a cominciare da quella con il Team Italia alle Olimpiadi, cominciata nel 2012 e ancora in piedi fino a Milano-Cortina.
Ma quelle ‘sponsorizzazioni’ non sono mai state solo frutto di una visione commerciale, il matrimonio perfetto tra un’icona mondiale dello stile italiano e i campioni in giro per il mondo. Vestono Armani la nazionale di calcio, maschile e femminile, e quella di sci.
Hanno indossato le sue giacche il Napoli dello scudetto 2023 e da questa stagione lae indossano i calciatori della Juve. Soprattutto, sono tanti i campioni-testimonial di un’idea di eleganza, e tanti altri gli sportivi ospiti fissi alle sue sfilate. Paola Egonu, Charles Leclerc, Lorenzo Sonego, Sofia Goggia, Simone Giannelli, Bebe Vio.
Altri, come Serena Williams e Carl Lewis sono diventate ‘facce da sport’ in un volume voluto e curato da Armani, con i grandi fotografi di moda, Testino o Leibovitz; oppure ospiti da abbracciare a fine sfilata, come Beckham e Sheva. Con tutti, il rapporto era diretto, umano.
Come in quel Natale del 2022, quando la campionessa dello sci Sofia Goggia si infortuno’ a una mano in gara e racconto’ via social di essere stata invitata dallo stilista nella sua casa di St.Moritz. Un brindisi e una chiacchiera, come passione vera.
Presidente Figc: L’Italia lo ricorderà prima match con Estonia
La Figc e il presidente, Gabriele Gravina, piangono la scomparsa di Giorgio Armani, “vero e proprio re della moda” morto oggi all’età di 91 anni.
Tra gli stilisti più apprezzati di tutti i tempi, ha contribuito a portare il ‘Made in Italy’ nel mondo fondando negli anni Settanta l’azienda che porta il suo nome.
Armani sarà ricordato domani sera dalla federazione allo Stadio di Bergamo prima del fischio d’inizio del match tra Italia ed Estonia.
“La scomparsa di Giorgio Armani è una grave perdita per l’Italia – dichiara Gravina – il suo contributo illuminante e appassionato nel campo della moda, così come in quello dello sport, rappresenta un vero e proprio orgoglio nazionale.
Mi sento di ringraziarlo nuovamente, come ho fatto quando ha deciso di vestire le Nazionali azzurre di calcio, per ciò che ha realizzato in tutta la sua vita.
Con la sua arte e la sua profonda dedizione al lavoro, ha incarnato l’ispirazione a migliorarsi giorno dopo giorno, puntando sempre all’eccellenza, che per lui ha rappresentato una splendida ossessione”.
Da sempre vicino al mondo dello sport, dopo aver disegnato per la nazionale italiana di calcio le divise del Mondiale del 1994, nel 2019 Emporio Armani è diventato fashion & luxury outfitter della Figc e continua ancora oggi a vestire la Nazionale maggiore, la nazionale femminile e l’Under 21 azzurre.
Abodi: ‘genio creativo di moda e imprenditorialità’
“Salutiamo con profonda riconoscenza Giorgio Armani, espressione raffinata, appassionata e al più alto livello del genio creativo della moda e della imprenditorialità italiana, che ha contribuito ad affermare nel mondo con intraprendenza, capacità e stile, unici nel loro insieme”.
Lo dichiara in una nota il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. “Armani ha creato valore culturale, sociale ed economico offrendo opportunità di lavoro a tanti giovani, riconoscendone e premiandone il talento, le capacità e la volontà – ha aggiunto -.
Ringraziamo profondamente Giorgio Armani anche per aver tradotto la personale passione per lo sport, in preziosa generosità a beneficio di progetti, iniziative e sfide sportive, accompagnando atlete e atleti azzurri che dalle Olimpiadi e Paralimpiadi di Londra 2012 rinnovano l’onore e il piacere di vestire EA7 Emporio Armani, sentimenti che si confermeranno con ulteriori significati nella prossima edizione dei Giochi di Milano Cortina 2026”.
Gandini: gravissima perdita per il basket
“La scomparsa di Giorgio Armani rappresenta una gravissima perdita per tutto il basket italiano. La sua lungimiranza, prima con la sponsorizzazione e poi con la successiva acquisizione dell’Olimpia Milano, ha rappresentato negli anni una spinta straordinaria per il nostro movimento cestistico, contribuendo ad accrescerne immagine, popolarità e diffusione in tutto il Paese”. Così il presidente della Lega basket serie A, Umberto Gandini.
“A lui va la nostra profonda gratitudine per la passione e l’impegno che ha sempre riservato alla sua squadra, guidandola con visione e determinazione al ritorno tra le grandi del basket italiano ed europeo. Indimenticabile, in particolare, lo scudetto del 2014 che, dopo 18 anni, ha riportato l’Olimpia sul trono nazionale – prosegue Gandini -.
Con la sua scomparsa non perdiamo soltanto un campione della moda e un mecenate dello sport, ma una figura che ha saputo unire eleganza, stile e amore per il basket, lasciando un segno che resterà indelebile nella storia della pallacanestro italiana”.
ANSA