Lettera Vescovi su aree interne
Tortorelli (Uil), serve un progetto di cooperazione tra tutti i soggetti sociali

“Condividiamo l’appello dei vescovi lucani – che chiedono uno sguardo diverso sulle aree interne -contenuto nella lettera aperta indirizzata al Governo e al Parlamento, sottoscritta insieme a vescovi di altre regioni del Sud. Il documento contiene valutazioni, indicazioni e proposte che di recente la Uil ha presentato ai sindaci dei Comuni del Pollino-Val Sarmento nell’ambito di On the Way 131, il viaggio della Uil per i 131 comuni della Basilicata e che presenteremo ai sindaci negli altri incontri”.
Così il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli che aggiunge: “il nostro Piano di Sviluppo e Coesione per il rilancio delle Aree Interne trova molti punti in comune con l’analisi dei Vescovi a conferma di una visione condivisa ispirata dai valori cattolici e di impegno sociale e civile per non fermarsi – come dice efficacemente Monsignor Carbonaro – “davanti al letto di un moribondo”.
La stessa posizione critica dei vescovi sul Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne è quella che abbiamo già espresso con la sollecitazione a rimettere al centro non solo del Governo nazionale ma anche della Giunta Regionale la questione aree interne, superando ritardi disattenzioni e disfunzioni.
Un’azione da portare avanti insieme per rileggere bene le potenzialità dei territori con la partecipazione determinante delle realtà, dei luoghi, della comunità, ricostruendo la “realtà” concreta delle aree interne, valutando il cammino percorso, i programmi in atto, analizzando lo stato delle reti infrastrutturali e dei servizi, i patrimoni pubblici accumulati, lo stato di abbandono etc.
E soprattutto valutando la domanda e dell’offerta di lavoro a livello delle singole aree per individuare i reali bisogni delle aree interne regionali.
Queste scelte importanti per dare coraggio e spessore alla vita delle nostre comunità periferiche – ha detto Tortorelli – devono poggiare su di un progetto di cooperazione tra tutti i soggetti della società lucana, a presidio delle nuove politiche di territorio”.