Crisi idrica, cresce la mobilitazione degli agricoltori
assemblea pubblica a Marconia e proteste in tutta la regione

Sale la tensione nel mondo agricolo lucano, stretto nella morsa di una crisi idrica sempre più grave.
La mancanza d’acqua negli invasi, unita all’assenza di certezze sui volumi idrici assegnati e sulle portate effettive, rende impossibile la programmazione delle attività agricole e zootecniche, generando allarme tra gli operatori del settore.
In questo contesto, si intensifica la mobilitazione di agricoltori, allevatori e organizzazioni di categoria.
Questa sera, alle ore 19, nei locali della delegazione comunale di Marconia, è prevista un’assemblea pubblica aperta a sindaci, parlamentari, consiglieri regionali e a tutte le forze politiche e sociali. L’incontro sarà un’occasione per confrontarsi apertamente sul tema e sollecitare soluzioni immediate.
Gli agricoltori chiedono risposte concrete e tempestive: tra le richieste principali vi è la normalizzazione delle erogazioni di acqua, attraverso l’assegnazione trasparente e stabile dei volumi e delle portate necessarie per garantire la sopravvivenza delle coltivazioni e degli allevamenti.
Nel mirino, anche l’attuale gestione del consorzio di bonifica, definita da molti operatori come “insostenibile” per inefficienze e mancanza di comunicazione.
La protesta non si ferma a Marconia. A Scanzano Jonico è attivo un presidio permanente, volto a mantenere alta l’attenzione mediatica e istituzionale sul tema, e a incalzare le autorità competenti.
Intanto, per lunedì prossimo sono già state annunciate nuove iniziative: a Montalbano Jonico si terranno manifestazioni spontanee, mentre a Potenza è previsto un sit-in davanti al palazzo della Regione, proprio in concomitanza con lo svolgimento del Consiglio Regionale.
Un appuntamento simbolico e strategico per chiedere che il problema venga affrontato con urgenza ai massimi livelli.
Gli agricoltori, stremati dalla siccità e dalle incertezze, ribadiscono un messaggio chiaro: senza acqua, non c’è agricoltura. E senza agricoltura, non c’è futuro per l’intero territorio.