Sassone (FI): “Modificare lo Statuto così è uno schiaffo alla trasparenza e alla democrazia”

Data l’incapacità di governo si affidano deleghe a cittadini non eletti, ignorando il principio della democrazia.
Urgenza di modificare l’art. 19 comma 1 dello statuto comunale.
Una simile modifica, è un qualcosa di inaccettabile. Se approvata, rappresenterebbe a mio avviso una lesione del principio di rappresentanza democratica, che è fondamento non solo del nostro ordinamento locale, ma dell’intero assetto costituzionale della Repubblica.
Il consiglio comunale è l’organo di indirizzo politico e di controllo, eletto direttamente dai cittadini, e proprio in virtù di questo mandato democratico, ogni funzione di governo dovrebbe restare saldamente in capo a chi ha ricevuto legittimazione popolare.
Il conferimento di deleghe a soggetti esterni, per quanto formalmente possibile, apre una deriva pericolosa: si affida l’esercizio di funzioni pubbliche a figure non elette, non soggette a vincoli di trasparenza politica né a responsabilità diretta nei confronti dell’elettorato.
Lo statuto comunale è la carta fondamentale della nostra istituzione, e ogni sua modifica dovrebbe rafforzare, non indebolire, i principi della rappresentanza democratica. Delegare poteri a persone non elette significa svuotare di significato il ruolo del consiglio, e rischia di creare figure ibride, prive del mandato popolare ma con poteri che incidono sulla vita pubblica.
Questo tema, non è solo un punto all’ordine del giorno, ma una questione che tocca le persone, le famiglie, il futuro del nostro paese. Sembra essere un attacco alla democrazia, la sola ipotesi di conferire deleghe a cittadini non facenti parte del Consiglio comunale.
Questa scelta potrebbe anche creare ambiguità nei ruoli e nei rapporti istituzionali, aprendo la strada a conflitti di competenza, opacità amministrativa e un indebolimento dell’autorevolezza del consiglio stesso. Questo consiglio comunale deve e dovrà basare la propria attività sulla trasparenza.
In un momento storico in cui si richiede alle istituzioni di rafforzare la fiducia dei cittadini nella democrazia, introdurre scorciatoie che svincolano il potere dalle urne è, un passo nella direzione opposta.
Per questi motivi, invito l’amministrazione a ritirare o riconsiderare questa proposta, e chiedo che ogni modifica statutaria venga orientata al rafforzamento, della responsabilità democratica.
Tecnicamente, è’ stata pubblicata la delibera di giunta n. 3 del 20.06.2025, prevede di modificare l’art. 19 comma 1 dello statuto comunale.
Precisamente, si vuole sostituire questa parte:
“Il sindaco può delegare le sue funzioni o parte di esse ai singoli assessori o consiglieri ed è l’organo responsabile dell’amministrazione del Comune”,
con la seguente previsione:
“Art.19, comma 1 – “il Sindaco può conferire deleghe e incarichi di studio o collaborazione anche a Consiglieri Comunali o a cittadini non facenti parte del Consiglio, purché tali incarichi non abbiano natura gestionale, non comportino esercizio di poteri esterni e non prevedano alcun compenso”.
Non so se è stato considerato il parere n.4357 del 7.2.2025 del Ministero dell’Interno.
Gli incarichi di studio ai cittadini non possono considerarsi deleghe alla stregua di quelle conferite agli assessori e, conseguentemente, non sembrano incidere sull’attività svolta dai componenti della giunta. Il ministero è molto chiaro.
Possono essere attribuiti ad alcuni cittadini solo incarichi di studio e collaborazione in determinate materie, senza onere per l’ente e senza la possibilità di adottare atti a rilevanza esterna. Tali incarichi di studio non possono considerarsi deleghe alla stregua di quelle conferite agli assessori.
È importante tenere distinto il conferimento dell’incarico di studio e collaborazione dalle deleghe da conferire agli assessori.
Bisogna scindere i due casi. La delega rientra nell’ambito dell’indirizzo politico, mentre gli incarichi di studio, le collaborazioni, le prestazioni di servizi rientrano nell’ambito professionale.
A questo punto mi sorge qualche domanda, chi è il soggetto che lavora o lavorerà a titolo gratuito? Sono state considerate le conseguenze politico-amministrative ti tale fattispecie?
Infine, sarebbe opportuno:
1) Al fine di agevolare l’attuazione delle linee programmatiche, come dovrebbe recitare il nuovo art. 19 comma 1 dello statuto, sarebbe auspicabile far riferimento a un ufficio di staff o agli assessori più che ricorrere a professionisti esterni;
2)Valutare attentamente, se non lo si è già fatto, il parere n. 4357 del 07/02/2025 del Ministero dell’Interno;
Dunque, per tutelare il principio di rappresentanza democratica e rispettare la volontà dei cittadini, espressa mediante il voto, si richiede di scindere gli incarichi di studio dalle deleghe.
Queste ultime, possono e devono essere affidate solo agli assessori o ai consiglieri, espressione della volontà dei cittadini.
Consigliere Comunale di Senise – Forza Italia
Nicola Maria Sassone