Galella: Crisi idrica in Basilicata, “servono analisi serie, non slogan allarmistici”

Purtroppo, sembra che il Presidente dell’Adoc Basilicata, Canio D’Andrea, scelga di svolgere il suo ruolo con futili chiacchiere da bar anziché con un serio approfondimento dei temi.
Un approccio superficiale e pieno di luoghi comuni che cozza con la responsabilità di rappresentare i consumatori lucani.
Da una figura di tale importanza ci si aspetterebbe una conoscenza approfondita delle procedure delle pubbliche amministrazioni e un’analisi rigorosa dei problemi. Invece, assistiamo a mail ricche di disinformazione, illazioni e semplificazioni errate, che dipingono uno scenario allarmistico e catastrofico senza fondamento.
Per esempio, titolare una mail “La Basilicata ricca di risorse idriche soffre la sete” è semplicemente fuorviante: se la regione fosse ancora davvero ricca di risorse idriche, la crisi idrica non esisterebbe.
Ancora più grave è l’accusa, senza alcun nome, cifra o prova, che “la nomina di Bardi a commissario ad acta abbia prodotto solo compensi per il suo entourage”. Queste sono affermazioni qualunquistiche, prive di fondamento e dannose.
Non manca però un tocco di ironia involontaria: “forse sarebbe stato meglio spendere quei soldi per ingaggiare qualche sciamano per fare la danza della pioggia”, un commento che, seppur sarcastico, mette in evidenza il vuoto tecnico delle critiche.
Alla luce di tutto questo è doveroso precisare che molti fondi sono stati investiti in interventi strutturali fondamentali, come confermato dai progetti finanziati.
La Basilicata affronta una reale crisi idrica, aggravata da vulnerabilità climatiche e carenze infrastrutturali. I nostri invasi più importanti – Monte Cotugno, Pertusillo, Camastra – sono soggetti a diverse criticità, tra cui il fatto che gran parte delle acque è destinata ad altri territori (sì, ricordiamolo chiaramente) o non può essere adeguatamente distribuita a causa di problemi tecnici.
È inoltre importante ricordare che gran parte delle perdite idriche, tra il 50% e il 65%, non sono solo dovute a rotture, ma anche a usi impropri e abusi diffusi in alcune zone interne, fenomeni spesso ignorati nelle critiche superficiali.
Attualmente, per la cronaca, sono stati stanziati 30 milioni di euro per lavori urgenti alla diga del Camastra, finalizzati a garantire la sicurezza e la capacità invasiva; investiti oltre 100 milioni di euro tra PNRR e REACT-EU per sostituire condotte obsolete, installati sistemi di telecontrollo e interconnettere gli invasi regionali; emanate ordinanze contro gli sprechi idrici e controlli rafforzati, su sollecitazione delle istituzioni.
Riconosciamo che ci sono ritardi accumulati in passato, ma oggi il 75% degli obiettivi procedurali è stato raggiunto. Per l’estate 2025, le previsioni climatiche indicano ancora possibili criticità, ma la strategia è chiara e concreta.
La “danza della pioggia” evocata nella Sua nota è solo una metafora amara di inefficienze pregresse. Oggi, l’unica magia possibile è il lavoro concreto di questa Amministrazione con tutti gli attori coinvolti, per garantire una Basilicata che non dimentica i suoi cittadini.
Consigliere regionale FDI – Alessandro Galella