POLITICA

Meloni sente Macron, Merz, Starmer e i leader della penisola araba per una soluzione politica

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell’intelligence. Al vertice, spiega una nota, “è stata analizzata la situazione dei siti iraniani a seguito degli attacchi.

La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza.

Il Presidente del Consiglio si terrà in contatto con i principali alleati e leader della regione nelle prossime ore. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”.

La presidente del Consiglio ha anche sentito al telefono il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz per fare il punto della situazione.

A seguito della riunione di governo convocata d’urgenza questa mattina, Meloni, ha tenuto nel corso della giornata numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione.

In particolare- si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi – Meloni ha avuto uno scambio di vedute con il Presidente di turno del G7, il Primo Ministro canadese Mark Carney, con il Cancelliere tedesco Friedrich Merz, con il Presidente francese Emmanuel Macron e con il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer. In ambito regionale,si è sentita con il Principe Ereditario e Primo Ministro saudita Mohammad bin Salman Al Saud, il Presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan e l’Emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani. Con tutti gli interlocutori è stata condivisa e data massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti, al fine di evitare un ulteriore allargamento del conflitto e di giungere a una soluzione politica della crisi.

Meloni sarà, come già previsto, in Parlamento sia domani (lunedì 23 giugno) che dopodomani. Il presidente lunedì alle 15 alla Camera dei deputati terrà le comunicazioni in vista del Consiglio europeo, comunicazioni che saranno poi depositate in Senato, dove il dibattito si svolgerà il 24 mattina.

Tra i temi all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo c’è l’evoluzione della situazione in Medio Oriente”. Lo dichiara Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento.

Crosetto, innalzata allerta in tutte le basi italiane

“Ho ordinato l’innalzamento del livello di allerta operativa presso tutte le basi e i dispositivi avanzati italiani, in coordinamento con le autorità locali e con i nostri partner internazionali. I protocolli di protezione del personale e di continuità operativa sono attivi, aggiornati e pronti ad affrontare ogni possibile scenario.

La sicurezza del personale militare italiano è e resta la mia assoluta priorità”. Lo afferma in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Fin dall’altro ieri, abbiamo avviato misure preventive per rafforzare la sicurezza dei contingenti italiani all’estero.

I nostri militari non sono coinvolti nelle operazioni e non rappresentano un obiettivo diretto di possibili ritorsioni iraniane. Tuttavia, in via cautelativa, abbiamo ricollocato alcuni assetti posizionati in prossimità di infrastrutture o basi statunitensi, per evitare che possano essere esposti a danni collaterali”.

Tajani ‘L’attacco Usa si percepiva’

L’attacco Usa “era nell’aria, lo si percepiva da alcune richieste operative, come l’allontanamento dei nostri militari dalla base nei pressi dell’aeroporto di Baghdad.

Non avevamo conferme dirette, ma si capiva che qualcosa sarebbe successo”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Gubbio. “Siamo molto preoccupati” ha aggiunto. Secondo Tajani “la risposta militare rischia di innescare un’escalation pericolosissima”. “È il momento di far prevalere la diplomazia” ha proseguito.

“Se ci sono rischi per l’Italia? Non abbiamo segnali diretti perché l’Iran ha sempre visto l’Italia come un Paese non tra i più ostili anche se abbiamo sempre condannato la costruzione dell’arma atomica. Ma i rischi ci sono perché ci sono presenze americane e israeliane.

Le ambasciate di Israele che sono a Roma sono chiuse, c’è massima sicurezza nei luoghi di culto ebraici e per quelli americani. La nostra intelligence e le forze dell’ordine sono in allerta massima per evitare che ci siano attacchi che possano colpire obiettivi israeliani, americani o anche italiani” ha detto Tajani al tg5.

Tajani ha sottolineato che il governo italiano monitora con attenzione i possibili rischi connessi alla sicurezza nucleare in Medio Oriente dopo gli attacchi Usa in Iran: “Siamo in contatto con Rafael Grossi, direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, per avere un quadro aggiornato e preciso. Al momento – ha aggiunto – non ci sono segnalazioni di contaminazioni o emergenze radioattive, ma dobbiamo mantenere altissima la vigilanza”.

“Siamo al lavoro valutando anche le possibili conseguenze economiche per l’energia. Il governo ha predisposto tutto anche in caso di peggioramento della situazione, ma noi non lo vogliamo. Puntiamo sulla diplomazia”, ha poi dichiarato al Tg4. “La priorità è la sicurezza dei nostri concittadini.

Ci sono convogli che stanno accompagnando da Teheran verso l’Azerbaigian i nostri connazionali e continueremo con questa strategia. Altri nostri connazionali hanno lasciato Gerusalemme e Tel Aviv”.

Lunga telefonata Meloni-Schlein dopo attacchi Usa. la leader dem: ‘L’Italia non partecipi ad azioni militari’

C’e’ stato un lungo contatto telefonico fra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a seguito degli attacchi degli Usa all’Iran.” Lo fanno sapere fonti del Nazareno.

“Il governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace”, afferma Schlein ricordando che “Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo”.

“Facciamo nostre le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro l’uso della forza, per il rispetto del diritto internazionale e per il ritorno immediato alla via negoziale.

Esprimiamo grave preoccupazione per questo attacco di Trump, che si fa trascinare in guerra da Netanyahu e agisce senza il coinvolgimento del Congresso come invece impone la Costituzione americana. Siamo tutti d’accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa sviluppare un’arma nucleare, ma il modo per impedirlo non è bombardare, è negoziare.

Il Governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace”, spiega Schlein.

ANSA

 

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