Francia, doppia magia tra luci e impalpabili bollicine
Viaggio dalle attrazioni Disney ai vigneti dello Champagne

Il pilota Henri Farman sorvola per la prima volta in Europa un tratto di campagna, realizzando l’impresa di collegare con un volo la città di Châlons a Reims, la capitale dello Champagne”.
Il ritaglio di giornale riporta che Farman impiegò 20 minuti per collegare i due luoghi distanti 27 km e che l’aereo si fermò a ridosso della cattedrale sotto lo sguardo stupito dei passanti.
Oggi si viaggia diversamente ma resta lo stupore quando, a bordo del treno veloce Tgv, si raggiungono in poco tempo destinazioni dal fascino immutato, in ogni angolo di Francia.
La prima sorpresa, atterrati a Parigi, è la possibilità di arrivare in dieci minuti a Disneyland Paris: la fermata Marne-la-Vallée-Chessy è proprio nel cuore del parco, che dal 1992 stupisce 15 milioni di visitatori ogni anno con le sue attrazioni e che con i suoi spettacoli riporta nel mondo dell’infanzia e del divertimento.
Il parco è doppio: Disneyland, con il castello della Bella Addormentata che svetta sullo sfondo e dove prendono vita i classici racconti Disney, e Walt Disney Studios con le aree tematiche dei mondi colorati di Disney, Pixar e Marvel.
Disneyland Paris è una vera magia, dove 7 alberghi tematici sono pronti a ospitare visitatori da tutto il mondo e dove esaltanti spettacoli fanno incontrare i personaggi più amati, come il Disney Music Festival che, fino al 7 settembre, offre 12 concerti itineranti in compagnia dei personaggi Disney e Pixar, e il Disney Tales of Magic, spettacolo di 20 minuti al castello della Bella Addormentata tra effetti pirotecnici, laser colorati e nuove tecnologie.
Info: disnaylandparis.com Partendo dalla stazione del parco in appena 52 minuti di viaggio si arriva a Reims, storica capitale della regione Champagne (explore-grandest.com).
E qui il paesaggio cambia drasticamente: il treno attraversa una campagna silenziosa e ondulata, dove le colline della Marna e dell’Aube sono completamente ricoperte di vigneti e attraversate da lunghi nastri d’asfalto che collegano abbazie isolate ed eleganti villaggi rurali dai tetti in ardesia.
In questo territorio, fino al XVI secolo i vigneti producevano discreti vini bianchi finché un frate benedettino, Pierre Pérignon, cambiò la storia dei vini e della regione.
Nato nel 1639 a Sainte-Ménéhould, si dedicò alla viticoltura tra i vigneti ritenuti tra i più nobili del mondo nell’abbazia di Hautvillers, costruita nel XII secolo a pochi km da Eperney.
Il frate morì cieco e quasi astemio ma divenne a tutti gli effetti il padre dello champagne, assemblando per la prima volta uve locali diverse e cercando di ottenere bollicine impalpabili, irresistibilmente piacevoli.
Ci riuscì aggiungendo liqueur du tirage, che rilascia anidride carbonica, e sistemando le bottiglie inclinate a collo in giù per poterle ruotare ogni giorno di un ottavo per far depositare ogni residuo di sedimento in prossimità del tappo.
Dopo alcune settimane frate Pérignon decise di iniettare nel vino, togliendo tappo e deposito, uno sciroppo di alcol e zuccheri, per aggiustarne il tenore zuccherino.
Dom Pérignon utilizzò tappi di sughero trattenuti con uno spago con bottiglie a forma di pera e dal vetro spesso e resistente; per assicurare la temperatura costante per l’invecchiamento dei vini fece scavare gallerie nel sottosuolo di gesso, che drenava le acque in eccesso e tratteneva il calore del giorno per restituirlo nelle notti più rigide.
Oggi il suo sepolcro nell’Abbaye Saint-Pierre del piccolo villaggio di Hautvillers è meta di pellegrinaggi per chi ama la storia e lo champagne: si visitano la tomba e la sua statua, si passeggia tra le vigne, si degustano i prodotti locali, tra cui anche gli aceti della Vinaigrerie Les enfants de Bacchus, che ricicla le bottiglie di champagne.
Si pranza nei tanti locali e nelle cantine, tutte contrassegnate da insegne in ferro battuto come ‘Bar a vin le 36’, che offre la degustazione di 2 calici di champagne e di alcuni prodotti tipici.
Sette km separano Hautvillers da Epernay, deliziosa cittadina circondata da vigneti e sede di alcune delle più prestigiose cantine, patrimonio Unesco da 10 anni, che si trovano lungo Avenue de Champagne, strada lunga oltre un km su cui si affacciano eleganti palazzi e piccoli castelli.
Il 4 luglio l’avenue celebra un secolo di vita con concerti, eventi, feste – ‘Vigne art’ con installazioni e la lunga tavolata del 14 luglio – e visite guidate nelle diverse maison: da Moët & Chandon a Mercier, da Ruinart e a Boizel.
Quest’ultima è un’azienda familiare alla sesta generazione, il cui caveau ospita bottiglie che risalgono al 1834, anno della fondazione.
Sotto l’iconica avenue si intrecciano 110 km di cantine e gallerie scavate nel gesso fino a 20 metri sotto terra, dove sono conservate oltre 200 milioni di bottiglie in un viaggio nella storia e nella tradizione della regione più spumeggiante di Francia.
Per la notte tra le tante proposte ci sono l’hotel Jean Moët, a due passi dall’avenue, e l’hotel La Briqueterie, Relais & Chateau con 40 camere, Spa, due ristoranti e un giardino paradisiaco vista vigneti.
Il viaggio prosegue ad Aÿ-Champagne, dove il Centro di interpretazione dello Champagne Pressoria regala un tour sensoriale e interattivo alla scoperta del territorio e dei segreti delle bollicine e dove ognuno può creare, virtualmente, la propria bottiglia.
Qui si possono comprare bottiglie ma anche i celebri biscuit rose della maison Fossier. Infine c’è Reims che conquista con le due torri e la cattedrale Notre-Dame, capolavoro gotico celebrato da tanti artisti e decorato con 2303 statue e le meravigliose vetrate di Chagall, testimone dell’incoronazione di tutti i re di Francia.
Duramente colpita dai bombardamenti della Prima Guerra Mondiale, la città è stata ricostruita all’inizio del XX secolo in stile art déco, che oggi convive armoniosamente con il suo volto più celebre: quello di capitale dello champagne, grazie alle cantine più antiche e prestigiose del mondo, come quelle di Taittinger, riaperte nel 2024 dopo una lunga ristrutturazione, dove si visitano le cantine e si degustano 2 o 3 cuvée.
Per il pranzo, in attesa del nuovo ristorante Polychrome, sono tanti gli indirizzi, come la Brasserie Boulingrin o il ristorante dell’albergo La Grande Georgette. Per la notte, l’ideale è Hotel Caserne Chanzy, albergo a 5 stelle davanti alla Cattedrale. Info: france.fr/it