Cercasi medici: la Basilicata ha bisogno di 119 camici bianchi per garantire cure a tutti

In Basilicata è partita una vera e propria caccia a 119 medici da assumere a tempo indeterminato. È questo il fabbisogno urgente di professionisti emerso dopo l’analisi delle carenze nei servizi di medicina generale e pediatria. Una mancanza che si fa sentire in modo concreto, specie nelle aree più periferiche.
A livello territoriale, sono 65 i posti vacanti nell’Azienda sanitaria di Potenza (Asp), mentre l’Azienda sanitaria di Matera (Asm) ne conta 54. La situazione è particolarmente delicata: ben 68 località, su 131 Comuni lucani, risultano prive di medici o comunque con un numero insufficiente. La maggior parte di queste criticità si concentra nell’area dell’Asp, che copre 53 Comuni, mentre i restanti 15 rientrano sotto la competenza dell’Asm.
Le zone più penalizzate sono quelle del Vulture e del distretto 2, che si estende dal Melandro alla Val d’Agri, dove il vuoto lasciato dai medici si traduce spesso in disagi reali per i cittadini, costretti a spostarsi anche per una semplice visita.
A rendere ancora più urgente il reclutamento, la carenza di pediatri: dieci le località interessate, distribuite su tutti e sei i distretti sanitari regionali. Particolarmente critica la situazione del distretto del Lagonegrese, dove mancano all’appello ben tre pediatri.
“Quella della carenza di personale sanitario è una questione di priorità nazionale”, sottolinea l’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico. “Con la pubblicazione degli elenchi delle zone carenti, possiamo ora avviare la raccolta delle domande e le procedure per l’assegnazione degli incarichi, rispondendo ai bisogni delle comunità”.
Una svolta importante è arrivata con l’introduzione, dal 1° gennaio, del ruolo unico per i medici di base e i pediatri. I nuovi assunti lavoreranno con un contratto a tempo indeterminato e un impegno settimanale di 38 ore. Saranno tenuti ad aprire uno studio medico nella zona loro assegnata e ad iscriversi negli elenchi territoriali, così da essere scelti direttamente dai cittadini.
Si tratta di una strategia chiara, sottolinea la Regione: da un lato stabilizzare i tanti professionisti ancora precari, dall’altro rendere più attrattiva – anche economicamente – la professione medica in Basilicata. Perché garantire l’accesso alle cure, in ogni angolo del territorio, è una priorità che riguarda tutti.