CRONACA

Sanità lucana, l’Unione Sanità Convenzionata sollecita la Regione

“Serve subito una decisione sui tetti di spesa 2025. Stop a criteri arbitrari che penalizzano chi rispetta le regole

L’Unione Sanità Convenzionata (USC), organismo rappresentativo delle strutture sanitarie private accreditate operanti in Basilicata, ha trasmesso in data 29 maggio una formale istanza alla Direzione Generale per la Salute della Regione Basilicata e alla Quarta Commissione Consiliare, per denunciare l’ennesimo ritardo nella definizione e assegnazione dei tetti di spesa per l’anno 2025 relativi all’assistenza specialistica ambulatoriale.

“Nonostante l’anno sia ormai abbondantemente iniziato – scrive USC – la Regione non ha ancora adottato i provvedimenti necessari, aggravando l’incertezza economico-gestionale delle strutture accreditate che, ancora una volta, si trovano a garantire servizi essenziali senza alcun quadro normativo, finanziario e programmatorio di riferimento.”

L’associazione segnala inoltre il rischio che vengano adottati, anche per il 2025, criteri di assegnazione dei tetti ispirati non a un’analisi reale dei fabbisogni assistenziali, ma al semplice volume di prestazioni erogate nell’anno precedente, anche quando queste abbiano superato i limiti di budget assegnati.

“Una simile logica – sottolinea USC – non solo viola i principi di equità, ma finisce per premiare chi ha agito in violazione delle regole, penalizzando invece chi ha operato nel rispetto delle indicazioni ricevute dalle Aziende Sanitarie.”

A sostegno della propria posizione, l’Unione richiama la sentenza n. 8161/2021 del Consiglio di Stato, che ha censurato l’adozione di criteri irrazionali e disfunzionali, ricordando che la programmazione regionale deve fondarsi su qualità, appropriatezza e fabbisogni, non su pratiche opportunistiche o speculative.

USC ha pertanto chiesto alla Regione Basilicata di procedere con urgenza alla definizione dei tetti di spesa 2025, nel rispetto delle indicazioni giurisprudenziali e delle norme di legge (art. 8-quater del D.Lgs. 502/92), ponendo fine a prassi arbitrarie e dannose per l’intero sistema sanitario regionale.

“Le strutture sanitarie accreditate svolgono un ruolo cruciale nell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Hanno diritto a regole certe, trasparenti e condivise. Non è più accettabile operare in un limbo normativo che ostacola la programmazione, scoraggia gli investimenti e mette a rischio la tenuta dei servizi sanitari ai cittadini.”

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