CRONACA

Sanità lucana, ancora un rinvio: USC denuncia l’assenza di risposte

e chiede interventi non più procrastinabili

Regionale della Basilicata la questione delle strutture sanitarie private accreditate è rimasta fuori dall’ordine del giorno sostanziale. Ancora una volta si è preferito rinviare – stavolta a dopo il 10 giugno – ogni decisione utile, lasciando inalterata una situazione di gravissima incertezza normativa, amministrativa e contrattuale.

Nel frattempo, restano sospese nel silenzio della burocrazia tutte le questioni che la petizione popolare già depositata ha avuto il merito di porre con chiarezza:

  • la definizione dei fabbisogni sanitari reali della popolazione lucana,
  • la conseguente e coerente assegnazione delle risorse per soddisfare la domanda crescente di cure,
  • la ripresa di un dialogo stabile e costruttivo tra istituzioni e rappresentanze del settore sanitario accreditato, oggi più che mai indispensabile.

L’Unione Sanità Convenzionata (USC), promotrice della petizione sottoscritta da migliaia di cittadini, torna a sollecitare con forza un intervento legislativo urgente e risolutivo, come previsto dall’art. 14 dello Statuto regionale:

una legge che recepisca in modo compiuto l’art. 8-quinquies del D.Lgs. 502/1992, per disciplinare finalmente e con certezza i rapporti tra il Servizio Sanitario Regionale e le strutture accreditate.

Una norma che ponga fine a una vertenza logorante, che restituisca certezze agli operatori e garanzie ai pazienti, e che affermi finalmente il principio di legalità, equità e buon senso nella gestione della sanità pubblica e convenzionata.

La nostra denuncia è semplice: non c’è più tempo per rinvii. Le strutture accreditate continuano a garantire prestazioni essenziali, spesso supplendo alle carenze del servizio pubblico, ma lo fanno in condizioni contrattuali, economiche e normative intollerabili.

In questo scenario, l’USC rinnova il suo appello al Consiglio Regionale tutto – e in particolare al Presidente del Consiglio, Marcello Pittella – affinché si dia finalmente corso alla discussione e approvazione della proposta normativa già presentata. Al Presidente, che ha già mostrato sensibilità e attenzione, chiediamo di farsi promotore di un percorso chiaro, efficace e risolutivo, che non tradisca le aspettative dei cittadini e degli operatori coinvolti.

Infine, l’USC conferma la propria disponibilità al confronto costruttivo e alla collaborazione istituzionale, nella ferma convinzione che solo una sanità basata sul dialogo, sulla legalità e sulla responsabilità condivisa potrà davvero rispondere ai bisogni delle persone.

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