POLITICA

ZES Lucania: l’idea di Volt per lo sviluppo regionale

Disegnare un nuovo paradigma per lo sviluppo economico sostenibile è uno dei più ambiziosi punti del  programma politico di Volt.

La caratterizzazione del territorio della Lucania faciliterebbe il processo di crescita grazie alla creazione di Zone Economiche Speciali (ZES), ossia specifiche aree geografiche che godono di incentivi per le attività commerciali e produttive e che beneficiano di riduzioni fiscali e semplificazioni amministrative.

Oggi, l’economia regionale è ferma a causa di dinamiche di crescita ormai obsolete, di modelli di sviluppo superati.

Se si guarda, ad esempio, all’ambito culturale regionale vi è una totale mancanza di programmazione a medio-lungo termine, di una strategia lungimirante e questo, di  conseguenza, fa precipitare l’attrattività della Lucania per gli investitori culturali.

 

La cosiddetta  industria della cultura rappresenta per la nostra regione un campo vergine per poter creare
iniziative, percorsi coerenti con il territorio, posti di lavoro per i giovani, un circuito virtuoso per  tutta la comunità.

Purtroppo, storicamente, la cultura ha sempre rappresentato un fanalino di  coda del programma dei governatori che si sono succeduti negli ultimi anni.

Questo settore e i suoi professionisti non sarebbero gli unici beneficiari dell’istituzione delle ZES:  operatori del turismo, artigiani, istituti scolastici e università, piccole medie imprese sono altri  diretti interessati di questo nuovo modo di “fare economia”.

 

“Negli ultimi 10 anni – ricorda Eustachio Follia, candidato presidente alle prossime elezioni  regionali – per fare un esempio, sono scomparsi 2000 artigiani su 14.000.

Con gli artigiani si  dissolvono tradizioni secolari ed esperienze preziose. Stanno scomparendo falegnami, restauratori, fabbri, calzolai, ma anche riparatori di elettrodomestici, orologiai e ricamatrici. Per non ricordare l’incessante fuga di cervelli e di giovani dalla nostra regione”.

Riportare le persone in Lucania, favorire localizzazione di attività tradizionali ed artigianali in una scenografia più ampia – che è quella del turismo sostenibile, promuovere l’innovazione e l’uso delle più recenti tecnologie per sviluppare progetti.

Un programma che sfida la consuetudine politica che si è radicata in Lucania e che vede nelle prossime elezioni del 21 e 22 aprile la prima occasione per poter destituire la vecchia politica e far rinascere la Lucania.

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