POLITICA

Salvini: ‘Altro che buonismo, a scuola si rispetti la nostra cultura’

'Solidarietà al preside francese per le minacce di morte'

“Solidarietà al preside del liceo francese Maurice Ravel.

Altro che “buonismo”, occorre riportare sui banchi di scuola il rispetto per gli insegnanti e per la nostra cultura”.

Lo scrive su X il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, postando una foto relativa alle dimissioni del preside di un liceo parigino con la didascalia “Preside vieta il velo islamico a scuola e riceve minacce di morte. L’uomo si dimette: ‘non c’è sicurezza’”.

Rete degli studenti: contrari a tetto di alunni stranieri

La Rete degli Studenti Medi esprime “ferma contrarietà alla proposta avanzata dal ministro Salvini di stabilire un tetto massimo del 20% di alunni di origine straniera per classe, proposta immediatamente sostenuta anche dal ministro dell’Istruzione Valditara.

Si tratta di una proposta che mina i principi fondamentali di inclusione e uguaglianza dell’istruzione pubblica, accentuando le differenze e discriminando gli studenti esclusivamente sulla base della loro origine”.

“L’idea di fissare un tetto massimo di studenti di origine non italiana al 20%, è un’idea di scuola pericolosa e intrisa di razzismo, sotto qualsiasi profilo la si guardi – dichiara Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi -.

Le parole dei ministri Salvini e Valditara raccontano per fini elettorali una realtà che non esiste nelle aule, basti pensare che circa il 70% degli studenti con background migratorio sono nati e cresciuti in questo Paese, e conoscono perfettamente la lingua.

Sostenere che classi con troppi studenti di origine straniera siano preludio di situazioni di caos, in nome di una presunta difficoltà di far apprendere i valori e la cultura italiani, è un pensiero che minaccia il concetto di scuola come luogo dell’incontro e dell’inclusività. Inoltre, si tratta di una proposta che obbligherebbe alcuni studenti a doversi spostare per chilometri prima di trovare scuole disponibili ad accoglierli, allontanandoli dai luoghi dove vivono e crescono per il solo fatto di non avere la cittadinanza italiana. Uno scenario inaccettabile!”.

Pulsante per tornare all'inizio