CULTURA E EVENTI

Le più belle immagini scientifiche del 2023 scelte da Nature

Dal curioso geco volante alla maestosa culla di stelle vista da Webb

Dal curioso geco volante, appartenente ad una nuova specie appena scoperta, alla maestosa culla di stelle più vicina alla Terra, catturata dal telescopio spaziale James Webb, di Nasa, Agenzia Spaziale Europea e Canadese, passando per gli spermatozoi da record del moscerino della frutta: sono solo alcune delle foto protagoniste selezionate dalla rivista Nature tra le immagini scientifiche più belle del 2023.

Il cambiamento climatico parla da un impressionante scatto fatto grazie ad un drone, che immortala lo scioglimento di uno dei più grandi ghiacciai europei, l’Austfonna, situato sull’isola di Nordaustlandet nell’arcipelago delle Svalbard, in Norvegia.

Dai ghiacciai si passa alle barriere coralline, con il suggestivo scatto dei coralli che si specchiano nell’acqua durante la bassa marea.

L’ambiente marino rimane protagonista anche dell’incantevole ritratto del polpo Argonauta, detto anche Nautilus di carta, ripreso mentre fa l’autostop su un rametto nell’oscurità dell’Oceano Pacifico, al largo delle Filippine, circondato dai sedimenti di un’eruzione vulcanica che brillano alla luce della fotocamera.

Tra le immagini di animali e organismi viventi, spicca senz’altro quella del geco volante Gekko mizoramensis, una specie scoperta quest’anno nel Nord-Est dell’India: usa lembi di pelle simili ad ali presenti sugli arti posteriori per planare da un albero all’altro attraverso la foresta.

Affascinanti anche i ‘fiocchi di neve’ formati da cellule di lievito, risultato di esperimenti che hanno sondato l’evoluzione degli organismi multicellulari, e gli spermatozoi di Drosophila melanogaster, il moscerino della frutta: questo insetto possiede, infatti, alcuni degli spermatozoi più lunghi in natura, che arrivano a 2 millimetri.

Permette di lasciare la Terra e avventurarsi nello spazio lo straordinario scatto del Jwst, che ha osservato la Nube di Rho Ophiuchi: con i suoi 420 anni luce di distanza, è la regione di formazione stellare più vicina in assoluto al Sistema Solare. L’immagine mostra getti di idrogeno gassoso colorati di rosso emessi dalle giovani stelle, che illuminano il gas interstellare, mentre i venti stellari formano una sorta di ‘grotta’ luminosissima.

Si torna all’interno del Sistema Solare con l’enorme ‘serpente’ catturato sulla superficie della nostra stella, tra i vincitori del concorso per il ‘Fotografo astronomico dell’anno’: è un lungo filamento costituito dal plasma e modellato dai campi magnetici del Sole.

Le vorticose tempeste del Polo Nord di Giove appaiono invece nell’immagine ottenuta dalla sonda Juno della Nasa, durante la sua 54esima orbita intorno al pianeta. Sorprendente la struttura cristallizzata e ingrandita 25 volte dello sciroppo di zucchero: la foto rivela un materiale frastagliato e appuntito, che ricorda un po’ un elaborato origami di carta.

ANSA

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