MUSICA

Il Trio di Parma torna a Roma con Schubert e Čajkovskij

Il 16 novembre al Teatro Argentina per la Filarmonica Romana

Il Trio di Parma, una delle formazioni più longeve e di prestigio della musica da camera italiana, torna ad esibirsi a Roma il 16 novembre per la stagione della Filarmonica Romana.

Alberto Miodini (pianoforte), Ivan Rabaglia (violino) ed Enrico Bronzi (violoncello) hanno dato vita al Trio nel 1990 nella classe di musica da camera di Pierpaolo Maurizzi al Conservatorio “A. Boito” di Parma.

Dopo essersi perfezionato con il leggendario Trio di Trieste alla Scuola di Musica di Fiesole e all’Accademia Chigiana di Siena, il Trio ha percorso oltre trent’anni di vita musicale ottenendo i più prestigiosi riconoscimenti.

Per questo nuovo concerto romano – al Teatro Argentina, alle 21 – i musicisti proporranno un programma incentrato su Schubert e Čajkovskij.

Di Franz Schubert viene eseguito il Trio in mi bemolle maggiore op. 148 D. 897 “Notturno” un unico movimento composto probabilmente alla fine del 1827 o nel 1828, pochi mesi prima della morte, per un lavoro di più vaste dimensioni.

Venne invece scritto a Roma fra 1881 e 1882 il Trio in la minore op. 50 di Čajkovskij. I componenti del Trio di Parma hanno un impegno didattico costante all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, al Mozarteum di Salisburgo e al Conservatorio di Parma.

Ivan Rabaglia suona un Giuseppe Baldantoni costruito ad Ancona nel 1850 ed Enrico Bronzi un Vincenzo Panormo costruito a Londra nel 1775.

ANSA

 

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